Il fascino delle narrazioni è spesso irresistibile. Alla costruzione di una storia e ai segreti dello storytelling, e in generale a chi ama leggere e sogna di scrivere, sono dedicati i tre libri che vi presentiamo: Jonathan Gottschall svela il lato oscuro del narrare, Alessandro Baricco traccia le vie della narrazione, ed Edith Wharton, la prima donna a vincere il Premio Pulitzer, offre la sua “guida”

Per quanto leggere e scrivere siano passioni amatissime, a volte è difficile comprendere i meccanismi dietro a una storia. E quale modo migliore per farlo se non proprio attraverso un libro?

Vi consigliamo tre testi che affrontano il tema dello storytelling e della scrittura: le riflessioni di Jonathan Gottschall, Alessandro Baricco e Edith Wharton.

Il lato oscuro delle storie

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Autore: Jonathan Gottschall è docente di Inglese presso il Washington and Jefferson College in Pennsylvania. È autore, fra l’altro, di The Literary Animal. Evolution and the Nature of Narrative (con David Sloan Wilson, Edward O. Wilson e Frederick C. Crews, 2005), Evolution, Literature, and Film (con Brian Boyd e Joseph Carroll, 2010). Per Bollati Boringhieri ha pubblicato L’istinto di narrare. Come le storie ci hanno reso umani (traduzione di Giuliana Maria Olivero), che è stato Editor’s Choice Selection del New York Times e finalista del Los Angeles Times Book Prize, e Il professore sul ring. Perché gli uomini combattono e a noi piace guardarli (traduzione di Giuliana Maria Olivero).
Editore: Bollari Boringhieri, traduzione di Giuliana Olivero.
Genere: un saggio sulla parte “pericolosa” delle storie.
Pagine: 274.
Trama: con questo libro Gottschall torna sul tema della narrazione con tutto il bagaglio interdisciplinare delle sue conoscenze, attingendo alla psicologia, alla scienza della comunicazione, alle neuroscienze e alla letteratura per raccontarci fino a che punto le storie siano in grado di influenzare il nostro cervello e le nostre vite. E non sempre per il meglio. La narrazione ha agito nel corso della storia come collante delle società, certo, ma è anche la forza principale che disgrega le comunità: è il metodo più efficace che abbiamo per manipolare il prossimo eludendo il pensiero razionale.
Consigliato a chi… non ha paura di mettere in dubbio le proprie certezze.
Cosa ci è piaciuto di più: la multidisciplinarità del discorso.

La via della narrazione

la via della narrazione

Autore: parliamo di uno degli scrittori italiani più apprezzati, Alessandro Baricco. Nato a Torino il 25 gennaio 1958, si è laureato in Filosofia con una tesi in Estetica e ha studiato contemporaneamente al Conservatorio, dove si è diplomato in pianoforte. Come saggista esordisce con Il genio in fuga. Due saggi sul teatro musicale di Gioacchino Rossini (Il Melangolo). Castelli di rabbia (Rizzoli) è il suo primo acclamato romanzo (Premio Selezione Campiello e Prix Médicis Etranger). Tra i suoi successi, Oceano Mare (Rizzoli), Premio Viareggio e Premio Palazzo al Bosco. Da citare, tra gli altri, anche il monologo teatrale Novecento (Feltrinelli) da cui Giuseppe Tornatore trae il film La Leggenda del pianista sull’oceano. Baricco ha inoltre ideato e fondato nel 1994 la Scuola Holden a Torino, di cui è preside.
Editore: Feltrinelli.
Genere: un saggio sul fascino delle narrazioni.
Pagine: 48.
Trama: in principio ci sono le storie. Campi magnetici. Singole tessere del reale escono dal rumore bianco del mondo e si mettono a vibrare con un’intensità particolare, anomala. La genesi di una storia può durare un attimo o incubare per anni. Le forme dei campi magnetici che chiamiamo storie sono illimitate. Don Giovanni e Dracula sono buchi neri attorno ai quali un intero mondo prende vita. Nell’Amleto e nei Vangeli un frammento, apparentemente impazzito, diserta e mette in pericolo tutta la sequenza del reale. Poi ci sono le trame. Abitano le storie, le attraversano, e le rendono leggibili. Sono geroglifici che le significano, mappe che le raffigurano. Ma il gesto del narrare non è ancora compiuto. Manca una componente chimica, la più misteriosa, l’unica che abbia a che vedere con la magia. Lo stile. Non si può insegnare, lo si possiede. È un suono unico.
Consigliato a chi… a chi ama l’immersione nei libri e a chi vorrebbe provare a scriverne uno.
Cosa ci è piaciuto di più: la varietà degli spunti e delle citazioni, e lo stile dell’autore.

Come scrivere un romanzo

Come scrivere un romanzo

Autrice: Edith Wharton (New York, 24 gennaio 1862 – Saint-Brice-sous-Forêt, 11 agosto 1937), scrittrice statunitense di ricca famiglia, nel 1885 sposa il banchiere Edward Wharton. Dopo la separazione dal marito si trasferisce in Francia. Qui stringe amicizia con i maggiori scrittori e intellettuali del tempo, tra cui Henry James, Sinclair Lewis, Jean Cocteau e André Gide. Nel 1902 pubblica il suo primo romanzo The Valley of Decision, cui seguono nel 1905 La casa della gioia, nel 1911 Ethan Frome e nel 1920 L’età dell’innocenza, le sue grandi opere. Muore in Francia nel 1937.
Editore: Elliot, traduzione di Massimo Ferraris.
Genere: una disanima mai scontata sulla scrittura narrativa.
Pagine: 142.
Trama: una riflessione sulla scrittura e la lettura da parte della prima donna ad aver vinto il premio Pulitzer, con un saggio su Proust. Wharton racconta la nascita della moderna narrativa e fornisce indicazioni sulla costruzione dei personaggi, sui minuziosi equilibri dei racconti brevi e sugli impianti più estesi dei romanzi .
Consigliato a chi… alle aspirante autrici e agli aspiranti autori in cerca di suggerimenti preziosi.
Cosa ci è piaciuto di più: l’apparato critico ben curato.

(articolo in collaborazione con Upday)

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