Nei giorni in cui sui media di tutto il mondo si parla della guerra Israele-Hamas, in Italia fanno discutere le dichiarazioni di Patrick Zaki. L’attivista egiziano si è infatti espresso duramente nei confronti del presidente israeliano Bibi Netanyahu, innescando una reazione a catena che ha portato allo slittamento della sua partecipazione a “Che tempo che fa” e a un dietrofront da parte del Sermig, che aveva messo a disposizione L’Arsenale della Pace di Torino per la presentazione dell’autobiografia di Zaki, “Sogni e illusioni di libertà”. Alla fine la presentazione si farà, in un’altra sede, ma sempre nel capoluogo piemontese e in collaborazione con il Salone del Libro – I dettagli

Nei giorni in cui sui media di tutto il mondo si parla di Gaza e della nuova guerra Israele-Hamas, in Italia fanno discutere le dichiarazioni di Patrick Zaki. L’attivista egiziano si è infatti espresso duramente nei confronti del governo israeliano, innescando una reazione a catena che ha portato allo slittamento della sua partecipazione a Che tempo che fa e a un dietrofront da parte del Sermig (Servizio Missionario Giovani), che aveva messo a disposizione l’Arsenale della Pace di Torino per la presentazione della sua autobiografia, Sogni e illusioni di libertà. La mia storia, in uscita per La nave di Teseo.

La polemica è partita lo scorso 7 ottobre  in seguito a un post su X (ex Twitter) di Zaki, in cui l’attivista egiziano etichetta il presidente israeliano Bibi Netanyahu come un “serial killer”: “Quando un serial killer cerca di convincere la comunità internazionale che rispetta le convenzioni internazionali, per legalizzare l’uccisione di civili. Dove possono andare!!!”, queste le parole del ricercatore.

Sogni e illusioni di libertà di Patrick Zaki

Dichiarazioni che hanno portato anche allo slittamento della partecipazione dello stesso Zaki all’esordio del nuovo ciclo di Che tempo che fa. Il programma di Fabio Fazio e Luciana Littizzetto, che debutterà sul Nove il 15 ottobre, non vedrà più la presentazione del nuovo libro dell’attivista egiziano: “Visti gli avvenimenti abbiamo cambiato la puntata. Ospiteremo Patrick Zaki al più presto”, così Fabio Fazio.

Ma l’esclusione dalla prima del programma non è stata la sola conseguenza dei tweet dell’attivista. Come comunicato dal Sermig e riportato da Repubblica, anche l’Arsenale della Pace di Torino, che aveva precedentemente accolto la richiesta del Salone del Libro di Torino di ospitare presentazione dell’ultimo libro di Patrick Zaki, ha cambiato le proprie condizioni: “Alla luce degli avvenimenti degli ultimi giorni, crediamo non più opportuno confermare la disponibilità ad ospitare tale incontro, che rischierebbe di alimentare ulteriori polemiche, divisioni e strumentalizzazioni. Martedì prossimo l’Arsenale della Pace – unitamente all’Arsenale dell’Incontro in Giordania e all’Arsenale della Speranza in Brasile – aderirà all’appello del patriarca di Gerusalemme per una giornata di digiuno e preghiera per la pace. Vogliamo affidare così tutte le vittime della violenza, ribadendo il nostro no al terrorismo e al tempo stesso ad ogni forma di ingiustizia e violazione dei diritti umani”, si legge in una nota del Sermig di Torino.

Dopo ore di polemica anche sui social e diversi interventi da parte di rappresentati della politica (tra cui l’intervento della senatrice di Fratelli d’Italia Paola Ambrogio) e della cultura, la casa editrice La nave di Teseo ha annunciato che la presentazione si terrà comunque, ma in un’altra sede, l’Hiroshima Mon Amour di Torino, in via Carlo Bossoli. Sempre nell’ambito delle iniziative “Aspettando il Salone”.

L’autobiografia di Patrick Zaki, in uscita il 13 ottobre, tratta la sua storia personale, dalla prigionia in Egitto al suo attivismo. Il 7 febbraio 2020 Zaki, tornato in Egitto da Bologna, dove studia, viene arrestato e resta in prigione per 20 mesi.

In Sogni e illusioni di libertà il giovane racconta la sua versione: cos’è successo davvero quel giorno e cosa è avvenuto nei giorni successivi? Dagli interrogatori all’isolamento, passando per le torture e il confronto con un mondo – quello delle carceri – in cui tutti sono ridotti a una condizione disumana. E svela al mondo cosa lo ha tenuto vivo: gli studi, la passione per il calcio, la musica, l’affetto dei suoi cari, dell’amata Reny, dell’Italia.

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