Nel suo nuovo libro, “Alzare lo sguardo”, Susanna Tamaro analizza la situazione del “Paese dei balocchi”, fa un appello per arrivare a un possibile patto tra generazioni e riscopre l’anima come nuovo concetto innovatore. Un saggio su il diritto di crescere e il dovere di educare

Cosa stanno cercando di dirci i ragazzi che oggi scendono in piazza in difesa del futuro di tutti? È quello che si chiedere Susanna Tamaro, autrice del longseller Va’ dove ti porta il cuore (Bompiani, 1994), nel suo ultimo saggio Alzare lo sguardo – Il diritto di crescere, il dovere di educare, edito da Solferino.

Susanna Tamaro

Nata a Trieste nel 1957, Tamaro si è diplomata al Centro Sperimentale di Cinematografia e ha lavorato per la televisione, realizzando documentari scientifici. Dopo il suo esordio con il romanzo La testa fra le nuvole (Marsilio, 1989), ha scritto diversi libri come Anima Mundi (Rizzoli ,1997), Ascolta la mia voce (Rizzoli, 2006), Per sempre (Giunti, 2011), La Tigre e l’Acrobata (La nave di Teseo, 2016), Il tuo sguardo illumina il mondo (Solferino) e alcuni per ragazzi.

In Alzare lo sguardo l’autrice analizza la situazione del “Paese dei balocchi“, l’Italia, che spinge alla rassegnazione e costringe tutti a scontrarsi con crisi economica, arroganza del potere, disprezzo dei saperi. Un appello per una nuova alleanza tra generazioni protagoniste del lavoro educativo: la memoria, il rigore, l’impegno e l’etica non sono fatiche inutili.

La nuova generazione alla ribalta non è affatto quella che si pensa: non sono bambini senza forma e senza senso del limite o ragazzi pieni di vizi e disagi. Sono giovani impegnati nelle loro battaglie e nei loro ideali, che mostrano al mondo come non tutto sia andato perso. Tamaro parte da una lettera appassionata diretta a un’insegnante, dove vengono descritte le emergenze del presente, e fa un appello, considerando quelle questioni fondamentali che possano ricomporre la nostra convivenza. Un patto tra le generazioni potrebbe essere la riscoperta di un concetto innovatore, quale l’anima? Forse la soluzione è tornare a nutrirla, così da cambiare, in meglio, il mondo.

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