Il mondo della cultura è in lutto per la scomparsa, a 90 anni, di Piergiorgio Bellocchio, critico letterario, scrittore e fondatore della rivista “Quaderni piacentini”

Il mondo della cultura è in lutto per la scomparsa, a 90 anni, di Piergiorgio Bellocchio, fondatore della rivista Quaderni piacentini. Critico letterario e autore, fratello del regista Marco, Bellocchio era nato a Piacenza il 15 dicembre del 1931, e nel 1969 è stato anche il primo direttore responsabile di Lotta Continua.

Tra i libri di Piergiorgio Bellocchio, Dalla parte del torto (Einaudi), Oggetti smarriti (Baldini Castoldi Dalai) e Diario 1985-1993 (con Alfonso Berardinelli, Quodlibet).

Come abbiamo raccontato, il primo numero dei Quaderni usciva sotto forma di ciclostilato autoprodotto in 250 copie, ma in brevissimo divenne uno dei punti di riferimento della nuova sinistra italiana, raggiungendo, nel corso di più di vent’anni di attività, anche tirature di 12mila copie. Fu uno dei luoghi, giusto per dirne una, dove venne anticipato, elaborato e anche – naturalmente – criticato il Sessantotto (lì fu pubblicato Contro l’università di Guido Viale, uno dei testi chiave dell’autunno caldo).

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Lo stesso Bellocchio, intervistato da ilLibraio.it nell’aprile 2019, spiegò: “C’era un pullulare di riviste. Erano molte e molto schierate politicamente: i marxisti-leninisti, gli operaisti. Ma tutte convivevano, non è che una ammazzava l’altra. Noi ci siamo tenuti sempre a una certa distanza, che è stata la nostra salvezza. Avevamo – cita il ‘gruppo esecutivo’, formato oltre che da lui, da Grazia Cherchi e Goffredo Fofi – una cultura più letteraria che politica. E questo ci ha permesso di evitare certi vizi del politico, anche di quello buono”.

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