E’ morto a 75 anni Giulio Giorello. Era stato ricoverato per il coronavirus circa un mese fa al Policlinico, da cui era stato dimesso da una decina di giorni

Il mondo della cultura è in lutto per la morte di Giulio Giorello. Nato a Milano il 14 maggio del 1945, il filosofo aveva 75 anni.

Ordinario di Filosofia della scienza all’Università degli Studi di Milano e collaboratore del Corriere della Sera, Giorello è stato autore di numerosi saggi, tra cui Il tradimento (Longanesi, 2012 e Guanda, 2014), La filosofia di Topolino (con Ilaria Cozzaglio, Guanda, 2013), Noi che abbiamo l’animo libero (con Edoardo Boncinelli, Longanesi, 2014) e Libertà (Bollati Boringhieri, 2015).

Come scrive Avvenire, “da quanto si è appreso, Giorello era stato ricoverato per il coronavirus circa un mese fa al Policlinico, da cui era stato dimesso da una decina di giorni. Negli ultimi giorni la sua situazione era peggiorata”.

Giorello era allievo di Ludovico Geymonat: è stato il suo successore nella cattedra di Filosofia della Scienza.

Lo ricorda anche la casa editrice Raffaello Cortina: “È scomparso un grande consulente e amico della casa editrice. Ci mancheranno l’intelligenza e la passione con cui Giulio ha condiviso con noi la bella avventura di Scienza e Idee, la collana che dirigeva dal 1994, diventata un punto di riferimento per la cultura scientifica italiana. Tramite Scienza e Idee Giulio Giorello ha insegnato che la buona divulgazione non deve rassegnarsi al ‘paesaggio gelato del conformismo’, bensì rivolgersi contro i luoghi comuni, la rigidità dei campi del sapere, i pregiudizi. Contro la credenza che la conoscenza sia elitaria, Giorello ha contribuito a pubblicare libri rigorosi ma accessibili, in un linguaggio chiaro e comprensibile. Contro l’idea che la tradizione non possa essere anch’essa trasgressiva, ha valorizzato grandi classici altrimenti destinati a essere dimenticati”.

In un’intervista a Robinson di Repubblica del 2016 (vedi in fondo, ndr), alla domanda “Pensi mai alla morte?”, rispose: “A volte sì. Per cavarmela con una battuta suggerirei di imparare a giocare a scacchi molto bene, prima di incontrarla. Fuori di metafora continuo a cercare piacere nel vivere…”.

Sul Corriere il suo ultimo testo: “La mia battaglia contro il Covid”.

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