È morto a Roma, nella città in cui era nato il 23 settembre 1933, Alberto Asor Rosa, importante critico letterario, storico della letteratura e saggista

È morto a Roma, nella città in cui era nato il 23 settembre 1933, Alberto Asor Rosa, importante critico letterario, storico della letteratura e saggista.

Asor Rosa si era diplomato al Liceo Classico Augusto di Roma, per poi laurearsi alla Sapienza, relatore Natalino Sapegno.

Professore di di letteratura italiana alla Sapienza di Roma, è stato deputato del PCI, e l’impegno politico è stato molto importante nel suo percorso. Ha studiato, tra l’altro, i rapporti fra letteratura e ideologie politiche. Nel 1965 fece discutere per il polemico saggio Scrittori e popolo, critico verso l’ortodossia ideologica dell’epoca.

Come scrive sul sito del Corriere della Sera Antonio Carioti, “per sé rivendicava il ruolo di intellettuale critico, niente affatto compiacente verso i dirigenti politici, ma capace di contribuire alla vita del partito in termini propositivi, indicando la necessaria sintesi complessiva rispetto all’invitabile frammentazione delle scelte quotidiane”.

Aveva abbandonato l’attività didattica nel 2003, per dedicarsi anche alla narrativa, con romanzi come L’alba di un mondo nuovo (Einaudi, 2002), Storie di animali e altri viventi (Einaudi, 2005) e Assunta e Alessandro (Einaudi, 2010).

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