“Bella e perduta” di Pietro Marcello è un poema libero tra vivi e morti, animali e natura. E’ un’opera che si muove tra la fiaba, il documentario, la finzione e l’inchiesta…

Bella e perduta di Pietro Marcello, presentato in anteprima nazionale al festival di Torino, è un film unico. Su ilLibraio.it ne parla Sara Fgaier, montatrice dell’opera. Per maggiori dettagli sul film (in tour in Italia in questi giorni) sono online il sito ufficiale e la pagina Facebook .

di Sara Fgaier

Bella e perduta è un poema libero tra vivi e morti, animali e natura. E’ un’opera che si muove tra la fiaba, il documentario, la finzione e l’inchiesta ed è un miscuglio di religione, cronaca e storia.

Si tratta di un film indipendente, realizzato con modi e tempi totalmente liberi. Siamo partiti per un viaggio attraverso l’Italia con un camper e con un po’ di pellicola, perlopiù scaduta. Il progetto ha attraversato differenti stadi ed evoluzioni dettati da eventi reali che hanno modificato il corso della storia e le nostre scelte iniziali.

E’ un film in cui si dà spazio ai vinti e agli umili, i protagonisti sono degli ultimi: un bufalo, un Pulcinella – servo sciocco – e un semplice pastore che si è fatto principe di una Reggia abbandonata. Per la fiaba siamo partiti da un canovaccio, come nella commedia dell’arte, che si è modificato lavorando insieme agli attori (quasi tutti non professionisti nei panni di loro stessi).

Una scrittura aperta che lasciava spazio all’improvvisazione e all’imprevisto. Si girava e si montava per poi tornare al testo scritto, modificarlo e da qui ritornare al montaggio o al set, con la possibilità di reinventare e prendere delle nuove strade seguendo anche quello che il film stesso ci suggeriva. E’ stato un lavoro in progress continuo e aperto al mondo.

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