Negli anni psicologi e neuroscienziati hanno condotto numerosi studi sulla lettura di libri. Tra le altre cose, si è scoperto che leggere narrativa “migliora la capacità di scoprire e capire le emozioni delle altre persone…” – I particolari

Un interessante articolo della pubblicitaria Annamaria Testa, ospitato da Internazionaleelenca una serie di studi che sono stati svolti nel corso degli anni legati agli effetti della lettura di libri sul cervello umano. Stando a psicologi e neuroscienziati, infatti, leggere un romanzo può cambiare il nostro cervello.

Ad esempio, “nel 2006 i ricercatori si accorgono che, se uno legge parole come ‘cannella’ o ‘gelsomino’, non si attivano solo le aree verbali, ma anche quelle dedicate al riconoscimento degli odori”.

L’autrice, tra gli altri, cita studi più recenti svolti dalla Emory university che “mostrano che la corteccia sensoriale, connessa con la percezione tattile, si attiva non solo in presenza di ‘reali’ sensazioni, ma anche in seguito a una metafora tattile come ‘voce vellutata’ o ‘questione spinosa’…”.

Inoltre, come ha raccontato il Guardian, leggere narrativa “migliora la capacità di scoprire e capire le emozioni delle altre persone…”. La ricerca, a cura di David Kidd ed Emanuele Castano, dimostra che “la competenza nel capire gli altri (e se stessi), migliora in chi legge buona letteratura e non in chi legge romanzi d’intrattenimento”.

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