Il suo appartamento è diventato un vero e proprio salotto letterario frequentato da giovani pittori e scrittori, e la sua storia ricorda vagamente quella della poetessa Alda Merini
All’ultimo piano di un appartamento in via della Spiga, a Milano, su una piccola porta bianca, campeggia la scritta: “Oretta Dalle Ore, poetessa civile“.
Lì vive una donna di 91 anni, ancora arzilla, sveglia e con un grande senso dell’umorismo. Si chiama Oretta e ha trasformato la sua abitazione in un vero e proprio salotto letterario, dove giovani pittori e scrittori, poco più che ventenni, trascorrono le loro giornate per studiare, lavorare o semplicemente per scambiare due chiacchiere.
Oretta è sempre stata una donna di lettere: poetessa e amante della letteratura, legge ancora un libro al giorno, per poi recensirlo sul suo blog.
Come scrive l’edizione milanese del Corriere della Sera: “Non ho mai avuto successo, ma la mia vita sembra un romanzo. Nel 1960 mi sono rotta, spezzata. Precipitai nella schizofrenia paranoide“. Il paragone con Alda Merini è quasi inevitabile. Dopo essersi trasferita a New York per studiare, Oretta fu costretta a tornare in Italia, dove venne internata in un manicomio.
Iniziò a scrivere i primi versi come terapia, ma con il passare del tempo scoprì di nutrire nei confronti della poesia una forte passione, che le permise anche di guarire dalla malattia: “Da schizoide riuscii a prendere in poco tempo la laurea in medicina, cosa a quei tempi rara per una donna, in corso, nel 1974. Poco dopo iniziai a lavorare in Guardia Seconda. Una schizoide che curava gli schizoidi non si era mai vista”, racconta sempre al Corriere Milano.
Ma l’aspetto ancora più interessante è che, contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, Oretta utilizza moltissimo i social e internet, in particolare Twitter, su cui condivide alcuni dei sui componimenti.