“Vi invito a considerarla come una raccolta di favole della buonanotte, volte a dare sostanza ai sogni e accompagnarvi oltre la soglia del sonno”. Bjørn Berge ha raccolto nel volume “Terre scomparse” la documentazione di ben cinquanta Stati, un tempo luoghi di potere come di povertà, oggi introvabili nelle carte geografiche…

C’erano un tempo nazioni fiorenti o poverissime, sottomesse o potenti: luoghi disabitati o iperaffollati, mete di pellegrinaggio o confinate ai lati del mondo. Ora queste nazioni non compaiono più in nessuna carta geografica – al massimo sono nominate in qualche vecchio libro di storia -.

Cos’è successo? Come possono essere svanite? 

terre scomparse copertina

Bjørn Berge, architetto e ricercatore norvegese, ha recuperato carte e ricostruito le vicende politiche, sociali, i personaggi, i colori di queste terre e le ha raccolte nel volume Terre scomparse (Ponte alle Grazie). Per ognuno di questi cinquanta Stati (Regno delle Due Sicilie, Schleswig, Stato libero dell’Orange per citarne alcuni), l’autore propone suggestioni su letteratura, film, musica, ma anche ricette.

terre scomparse Berge

Il volume è suddiviso per sezioni temporali, in ognuna di esse è presente una carta del mondo ad anticipare le terre di cui si parlerà, e per alcune sono proposte anche illustrazioni e reperti fotografici:

terre scomparse Bergeterre scomparse Berge

Le descrizioni, basate su fonti storiche o testimonianze dirette, trasportano il lettore indietro nel tempo, fornendogli una visione accurata e originale di queste nazioni leggendarie.

Un tuffo nel passato, in modo inedito, che restituisce a questi Stati dimenticati un nuovo valore e un nuovo significato all’idea di nazione.

 

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