Con lo studio Patricia spera di garantire un futuro migliore alla sua famiglia: scopri la storia della studentessa dell’Ecuador e di Docenti Senza Frontiere

L’associazione Docenti Senza Frontiere nasce da un confronto aperto tra un gruppo di docenti all’interno dell’Istituto Comprensivo Aldeno Mattarello (Trento): si impegna a organizzare progetti di cooperazione internazionale e locale al fine di salvaguardare e garantire il diritto allo studio anche nelle situazioni svantaggiate dei nostri territori o dei Paesi in via di sviluppo.

“Offrire una borsa di studio non è solo compiere un gesto di generosità, non è una semplice donazione, ma è molto di più. È un investimento per il futuro, significa scommettere sulle potenzialità delle persone e sulla capacità di produrre cambiamento sociale attraverso l’istruzione”. Tra i tanti ragazzi che Docenti Senza Frontiere ha deciso di aiutare c’è anche Patricia Mercedes Flores Nicolalde, studentessa ecuadoriana che, fin dalla giovanissima età, si è contraddistinta per impegno, intelligenza e risultati conseguiti durante il percorso scolastico nelle scuole superiori.
Attualmente è iscritta al 4° anno della Facoltà Banca Finanza presso l’Università Istituto Tecnologico Superiore Cordillera, a Quito. “Mi impegno nello studio perché voglio riscattare la mia famiglia e aiutare i miei genitori ad avere una vecchiaia dignitosa“, ha dichiarato Patricia, ragazza-madre con un figlio di tre anni.

Entrambi abitano in una casa con i genitori della ragazza: il padre, Salomon, è disoccupato da diversi anni perché colpito da una grave forma di glaucoma bilaterale, mentre la madre Anita ha problemi di salute a causa di una malformazione cardiaca. Della famiglia fa anche parte il fratello Salomon junior, sposato con moglie e figli.

“Il reddito percepito dall’intera famiglia è di 40 dollari, come sussidio statale concesso al papà e di 280 dollari (salario minimo) del fratello Salomon. A causa di questa situazione di vita disagiata, Patricia, in alcuni periodi, è stata costretta a sospendere la frequenza delle lezione universitarie per dedicarsi a lavori saltuari, con i guadagni dei quali poter affrontare difficoltà sorte all’interno del nucleo familiare. Quando può frequentare la scuola, ogni sera, terminate le lezioni, è costretta a rientrare a tarda ora, percorrendo 40 km con il pullman e alcuni km a piedi per arrivare a casa, per poi alzarsi la mattina dopo, all’alba e ritornare a Quito”, riporta il sito dell’associazione.

Lo scorso anno i bambini della scuola primaria Bellesini di Trento hanno organizzato un mercatino con il cui ricavato hanno sottoscritto una borsa di studio del valore di 1500 euro, per permettere a Patrizia di concludere il proprio percorso di studi.

Tramite il sito www.docentisenzafrontiere.org è possibile effettuare un versamento.

*l’immagine in evidenza è tratta dal sito di Docenti Senza Frontiere

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