Quali sono le parole entrate nell’uso comune della nostra lingua e che, probabilmente, saranno protagoniste a fine anno delle edizioni aggiornate dei diversi vocabolari?

Non più semplicemente “autista” ma “pulmanista” in riferimento al conducente di un autobus; si leggerà “legnameria” per indicare il luogo in cui si conserva e si acquista la legna; e se una persona non ci risponderà più sarà etichettata come protagonista di un caso di “ghosting”. Sono queste le principali parole entrate nell’uso comune della nostra lingua e che saranno protagoniste a fine anno delle edizioni aggiornate dei diversi vocabolari. A rivelarle al sito Libreriamo è Paolo D’Achille dell’Accademia della Crusca.

“L’Accademia della Crusca – spiega Paolo d’Achille – accanto al servizio di consulenza ha un settore dedicato ai neologismi in cui raccogliamo segnalazioni di parole nuove che non si trovano nei vari dizionari, e cerchiamo di analizzarle per valutarne l’opportunità di replicarsi nel lessico. L’ingresso di parole nuove rappresenta un richiamo editoriale: i vari dizionari ogni anno lanciano una nuova edizione reclamizzando in particolare le parole nuove che sono state inserite”.

Come avvenne all’epoca per “petaloso”, recentemente un altro gruppo di studenti ha chiesto alla Crusca di registrare la parola “pulmanista”. La segnalazione è arrivata da una classe di alunni di una V elementare di Bisignano (Cosenza) che chiamano così l’autista del pulmino che li porta a scuola ogni mattina; la maestra, quando usano la parola, li corregge, ma loro vorrebbero che la parola fosse accolta nei vocabolari perché designa un autista particolare; la redazione ha risposto, riconoscendo che la parola è ben formata e che potrebbe imporsi nell’uso.

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