In questi anni la forma storicamente più alta di organizzazione politica, il partito, è stata ampiamente screditata. Parte da questa premessa il saggio “Ribellarsi non basta – I subalterni e l’organizzazione necessaria”

In questi anni la forma storicamente più alta di organizzazione politica, il partito, è stata ampiamente screditata. Parte da questa premessa il saggio Ribellarsi non basta – I subalterni e l’organizzazione necessaria (Bordeaux edizioni), che si chiede quale sostanza politica si cela dietro questa circostanza e quali sono le caratteristiche dell’ordinamento politico-istituzionale venuto a delinearsi in questi anni. E ancora, si domanda se è possibile restituire un senso e un’efficacia alla politica prescindendo dall’organizzazione.

ribellarsi non basta

L’autore, Fulvio Lorefice, dottore di ricerca in Storia dell’Età contemporanea nei secoli XIX e XX presso l’Università di Bologna, si è occupato della storia degli Stati Uniti e e della loro politica estera, e ha inoltre svolto attività di ricerca sui modelli di mobilitazione cognitiva per i partiti, il rapporto tra intellettuali, esperti e politica e l’evoluzione delle culture politiche.

Nel libro, da Syriza a Podemos, attraversando Gramsci, i Luoghi Idea(li) e il Partito sociale, Lorefice indaga quegli strumenti politici e organizzativi in grado di riaprire la contesa egemonica sulla “modernità”. Per una società giunta a un alto grado di sviluppo e complessità, secondo l’autore del saggio il tema dell’organizzazione politica diviene pertanto centrale per restituire slancio e protagonismo ai subalterni, respingere un’idea di politica fatta da pochi e per pochi, pensare a un nuovo rapporto tra società e istituzioni.

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