Ambientata a Parigi, esce in ebook “Il sapore delle parole inaspettate”, una storia di amicizia, sogni e magia, che supera i confini dell’età

Giulia Zorat è laureata in Giurisprudenza, ma non fa l’avvocato. Lavora nel settore della comunicazione digitale. Ha scritto articoli per Vogue Italia e Sul romanzo e racconti per Tuffi Rivista, Locomotiv e Tre racconti. Nel 2018, il suo racconto La balena 52-hertz è stato pubblicato all’interno dell’ebook Storie di scuola, edito da Giunti Scuola. Ha vissuto in diverse città, ma Parigi è quella che le è rimasta più nel cuore, ispirando il suo primo romanzo.

Ora è in uscita in ebook Il sapore delle parole inaspettate, tra i romanzi finalisti del torneo letterario gratuito IoScrittore, promosso dal Gruppo editoriale Mauri Spagnol.

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Racconta l’autrice: “Ho scritto questo romanzo quand’ero poco più che ventenne. All’epoca non ho avuto il coraggio di farlo leggere a nessuno, poi a distanza di quasi dieci anni ho scoperto IoScrittore. Ho pensato subito che fosse l’occasione ideale per mettermi in gioco e ricevere dei pareri onesti e costruttivi per migliorare il mio libro. A posteriori, sono felice di aver partecipato”.

Quella raccontata da Il sapore delle parole inaspettate è una storia di amicizia, sogni e magia, che supera i confini dell’età: quattro destini che si incontrano tra le vie di Parigi, quattro assenze da colmare in un finale dal sapore dolceamaro.

La trama? Mordere un sogno, strappare un sorriso, asciugare una lacrima. Cinque anime, cinque esistenze si perdono e si ritrovano dietro la porta di una minuscola patisserie ai margini di Parigi; Jacques e Josephine, capaci di impastare le loro vite con sapiente delicatezza, necessari l’una all’altro come ingredienti di un dolce mai finito. Irene, il cui sguardo racconta la capacità di equilibrare sbagli antichi e nuove possibilità; Enea il suo piccolo tesoro, dieci anni di poesia leggera, diretta e invincibile come l’infanzia. Infine François, che trova il coraggio di scrollarsi di dosso il gelo che gli opprime l’esistenza e abbracciare l’amore, come si fa in una notte di festa, d’inverno. Intorno a tutto Parigi, che sa essere scura e accogliente, come un mot du chocolat, un dolce al cui interno si trovano esattamente le parole che avevamo bisogno di sentire.

 

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