“Inferiori – Come la scienza ha penalizzato le donne”, dell’inglese Angela Saini, è un viaggio che mette alla prova i preconcetti su maschi e femmine e denuncia l’imperare dei pregiudizi nell’ambito della ricerca

Per centinaia di anni è stato un luogo comune: le donne sono il sesso debole, inferiore. Sono fisicamente più deboli, meno intelligenti, subordinate per natura. Persino uno studioso del calibro di Charles Darwin afferma che le donne si collocano a un gradino più basso dell’evoluzione, e per decenni gli scienziati – tutti uomini, ovviamente – hanno portato prove a sostegno di questa tesi.

Inferiori - Come la scienza ha penalizzato le donne

Che si tratti di intelligenza o emotività, di capacità di apprendere o di comportamento, la scienza ha continuato a dirci che uomini e donne sono sostanzialmente diversi. I biologi sostengono che le donne sono più adatte a prendersi cura della famiglia o, più gentilmente, che sono dotate di una spiccata empatia, mentre gli uomini eccellono in tutte le attività che richiedono ragionamento logico e spaziale e abilità motorie. Ma ora un’ondata di nuove ricerche propone una visione alternativa rispetto a ciò che credevamo di sapere. La donna nuova che emerge dai dati scientifici è forte, strategica e intelligente esattamente quanto la sua controparte maschile.

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Inferiori – Come la scienza ha penalizzato le donne (HarperCollins Italia, traduzione di Raffaella Voi) è un viaggio attraverso la scienza che mette alla prova i preconcetti su uomini e donne, approfondisce la feroce guerra tra i generi dal punto di vista biologico, psicologico e antropologico, e denuncia l’imperare dei pregiudizi nell’ambito della ricerca e incoraggia gli scienziati a perseguire la verità sul genere femminile.

L’autrice, Angela Saini, inglese, laureata a Oxford, è una pluripremiata giornalista scientifica. Dal suo libro emerge un ritratto illuminante della mente, del corpo e della storia evolutiva della donna.

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