Angelo Floramo ha vagato tra le più grandi e importanti biblioteche di conservazione d’Europa, ed è finito a raccontarne le storie, le avventure e i segreti ne “La sensualità del libro”: volumi antichi, carta e inchiostro possono essere paragonati al piacere sessuale?

Accarezzare le pagine di un libro, sfiorarne il dorso come fosse una costola, annusare il gusto erotizzante del profumo che emanano carta e inchiostro. Angelo Floramo, nato a Udine nel 1966, ha inseguito segreti ed enigmi nascosti in antiche carte e pergamene, con un senso tale di meraviglia e stupore, da far nascere La sensualità del libro (Ediciclo).

Cibo e sesso: ecco come ho sempre vissuto il rapporto con un libro antico, paragonandolo, e molto da vicino, a questi due bisogni primari che noi umani riusciamo a sublimare in piaceri liberandoli dalla semplice sfera della necessità, slegando i lacciuoli della fisiologia e facendoli precipitare nella meraviglia dell’immaginario. Ne facciamo canto, poesia, erranza“.

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Floramo, laureato in Storia e professore di materie letterarie al Magrini Marchetti di Gemona, dal 2012 collabora con la Biblioteca Guarneriana di San Daniele del Friuli, come consulente scientifico per la sezione antica, manoscritti e rari. Per la sua ricerca, dalla quale è nata La sensualità del libro, ha vagato tra le più grandi e importanti biblioteche di conservazione d’Europa, ed è finito a raccontarne le storie, le avventure e i segreti.

L’autore ha esordito nella narrativa con Balkan Cirkus (Ediciclo, 2013), per poi pubblicare Guarneriana segreta (Bottega Errante Edizioni, 2015), LOsteria dei passi perduti (Bottega Errante Edizioni, 2017) e La veglia di Ljuba (Bottega Errante Edizioni, 2018).

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