Andrea Vitali torna in libreria con “La verità della suora storta”, un nuovo divertente romanzo ambientato nella sua Bellano… – Su ilLibraio.it un estratto

Andrea Vitali torna in libreria con La verità della suora storta (Garzanti), un romanzo ironico e divertente, ambientato nella sua Bellano: Sisto Santo si è comprato un Millenove e aspetta i clienti alla stazione ferroviaria di Bellano. Arrivano da Sondrio o da Lecco e Milano, e vanno in visita all’ospedale o su al cimitero. Oggi gli è capitato un fattaccio. Una donna arrivata dopopranzo, poco prima che dalla radiolina che tiene in macchina partisse la sigla di Tutto il calcio minuto per minuto. Gli ha chiesto di essere portata al cimitero, che non sa nemmeno dov’è. Ma poi, arrivati là, il Sisto si è accorto che la donna era morta. Proprio lì, sul sedile posteriore del Millenove. Un guaio mica da ridere, da tirare in ballo il maresciallo Riversi. Anche perché la donna è senza borsetta e non si riesce a capire chi sia, né chi stesse cercando al cimitero di Bellano in quel pomeriggio di fine aprile…

Su ilLibraio.it pubblichiamo un capitolo del nuovo romanzo (per gentile concessione dell’editore):

Stravaccato com’era sul sedile posteriore della sua Fiat Millenove, di Sisto Santo si vedevano solo i piedi che sporgevano dal finestrino posteriore, il destro.
Erano più o meno le due del pomeriggio di domenica, 26 aprile 1970.
Il Sisto aveva appena pranzato all’osteria del Ponte, polenta e capretto in umido, e si stava concedendo un riposino in attesa che cominciasse Tutto il calcio minuto per minuto.
Nel frattempo digeriva, tanto ormai il campionato era bello e finito, scudetto al Cagliari. L’unica roba che gli interessava era che il Milan battesse il Lanerossi, giusto per vendicare la sconfitta dell’andata. Ma anche quello, con tutta la polenta e il capretto che aveva sullo stomaco, non era poi così importante.
Dalla radiolina, ficcata in mezzo alle gambe, canzonette.
Il Sisto abbassò il volume.
Si abbassarono anche le sue palpebre, il sonno stava arrivando, inspirò a fondo e percepì distinti, come se si fossero divisi le narici in cui entrare, un profumo di tiglio e uno di asfalto.
Due odori che annunciavano l’arrivo dell’estate, del bel tempo, come i manifesti che erano stati affissi nelle sale di attesa di prima e di seconda e che reclamizzavano le vacanze al mare sulla costa adriatica e su quella ligure.
In sottofondo udì l’annuncio del capostazione.
Due e un quarto, il locale da Sondrio per Lecco e Milano. Valeva neanche la pena di fare una piega. Chiuse gli occhi del tutto al rumore della frenata.
Se non fosse stato così pieno di polenta e capretto magari sarebbe stato su, seduto su una panchina, quelle di sasso all’ombra degli oleandri e dei ginepri, a guardare i treni passare.
Come adesso soprattutto, quando cominciava a fare caldo, gli piaceva lasciarsi andare alla fantasia di essere anche lui un viaggiatore in attesa del treno, magari in partenza per il mare. Che, per inciso, non aveva mai visto e, considerata la rella che c’era in giro, non sarebbe mai riuscito a vedere.
«Amen», disse.
Col mignolo sinistro, perché quello destro gli mancava dalla nascita, si grattò in un orecchio e si ripulì le narici. Poi fece una pallina, la lanciò, ruttò e la testa gli cadde di lato.

L’APPUNTAMENTO – in occasione di Bookcity, sabato 24 ottobre alle 21 al Teatro Franco Parenti, Andrea Vitali si esibirà nello spettacolo “Canti e racconti“, accompagnato dalla musica dei Sulutumana.

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