“Perché la personalità di un uomo riveli qualità veramente eccezionali, bisogna avere la fortuna di poter osservare la sua azione nel corso di lunghi anni”. Torna il classico per ragazzi che insegna ad amare la natura: “L’uomo che piantava gli alberi” di Jean Giono. Ecco le nuove illustrazioni…

“Perché la personalità di un uomo riveli qualità veramente eccezionali, bisogna avere la fortuna di poter osservare la sua azione nel corso di lunghi anni”, così scrive Jean Giono ne L’uomo che piantava gli alberi, classico per i ragazzi che ora Salani ripropone in un’edizione illustrata da Peppo Bianchessi.

Pubblicato per la prima volta nel 1953 il romanzo breve, non supera le 3.500 parole nell’edizione italiana, racconta l’incontro tra il narratore e un pastore. Durante un’escursione ai piedi delle Alpi, in Provenza, l’io narrante si ferma nei pressi di un villaggio pressoché disabitato e lì conosce il pastore Elzéard Bouffier. Ormai cinquantenne e vedovo, ha un piano per preservare e migliorare la valle: piantare 100 ghiande al giorno per rimboscare l’area.

GIONO

I due si salutano e l’escursionista per anni non fa ritorno alla valle: scoppia la prima guerra mondiale e l’uomo è impegnato al fronte. Quando ritorna in Provenza sono gli anni Venti,  il pastore è diventato apicoltore e le ghiande hanno generato degli alberelli. Dal lavoro quotidiano e continuo dell’anziano nasce nuova vita che porta anche un’attenzione nuova sull’area.

Una fiaba moderna, da leggere ancora oggi per capire l’importanza del lavoro individuale e la potenza delle imprese, anche quelle più modeste, che iniziano da un piccolo seme.

La nuova edizione, accompagnata dalle illustrazioni, inoltre rende più divertente la lettura. Nella prima parte della storia le immagini, in bianco e nero, rappresentano bene la desolazione della landa deserta e secca, in cui crescono solo radi cespugli di lavanda. Man mano che la narrazione prosegue e spuntano i primi alberi, le illustrazioni si fanno sempre più colorate, fino all’esplosione di verde finale.

illustrazione

Una storia toccante che in molti hanno creduto reale: alcuni lettori, infatti, hanno creduto negli anni che il pastore fosse un personaggio realmente esistito e che il narratore fosse Jean Giono stesso. L’autore, tuttavia, ha smentito più volte questa versione e ha scritto in una lettera che “l’obiettivo era quello di rendere piacevoli gli alberi, o meglio, rendere piacevole piantare gli alberi”.

Giono, infatti, nato in Provenza da genitori italiani nel 1895, era un grande amante della natura e fino alla sua morte, avvenuta nel 1970 ha abitato le stesse zone raccontate dal suo libro più celebre. Tra le sue altre opere, sempre edite da Salani, ricordiamo Il nocciolo dell’albicocca e Il bambino che sognava l’infinito.


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