Intervista a Frank Schätzing autore di Il mondo d’acqua ISBN:9788842914914

Il mondo d’acqua è un saggio atipico che ricostruisce in modo preciso e approfondito la storia dell’universo, con un’attenzione particolare per l’acqua, elemento fondamentale della vita. La sua atipicità risiede nel fatto che l’autore, Frank Schätzing, è un narratore di razza e sa come tenere sulla corda i suoi lettori. A metà tra saggio e opera narrativa – suspense e puntuali annotazioni scientifiche convivono in armonico equilibrio – Il mondo d’acqua risponde con chiarezza e senza pretese accademiche ad alcuni grandi interrogativi. Quando è nata la vita? Come sarebbe la Terra se non ci fosse la Luna? C’è acqua sugli altri pianeti? Quale futuro attende l’uomo? Schätzing, fresco vincitore del Premio Bancarella, è noto al pubblico italiano soprattutto per il thriller “oceanico” Il quinto giorno – bestseller in molti Paesi – in cui si narra di una letale minaccia che proviene dagli abissi inesplorati del mare. Poiché soltanto una minima parte del materiale raccolto in anni di ricerche è confluita in quel romanzo, lo scrittore tedesco ha provveduto a rielaborare tutte le informazioni acquisite. Il risultato è Il mondo d’acqua, un libro poderoso, ma di facile lettura, che racconta una storia iniziata 13 miliardi e 700.000 anni fa, quando lo spazio-tempo e la materia si sono dilatati all’improvviso. Abbiamo rivolto alcune domande all’autore.

D. Il mondo d’acqua racconta l’intera storia del pianeta Terra, dal Big Bang fino ai giorni nostri, ipotizzando anche diversi scenari futuri. Com’è stato possibile riunire in un unico libro materiale tanto eterogeneo?

R. La ricetta è molto semplice. Lavoro, lavoro e ancora lavoro. Mi pongo sempre obiettivi piuttosto ambiziosi e mi ritengo soddisfatto soltanto quando ottengo il massimo risultato. Sono solito mettere tutto me stesso nei libri che scrivo.

D. In quest’opera vengono affrontati argomenti estremamente complessi che toccano diverse branche del sapere: dalla fisica alla chimica, dalla biologia alla paleontologia. Ha ricevuto una buona accoglienza dalla comunità scientifica?

R. Gli uomini di scienza apprezzano tantissimo gi sforzi prodotti da persone che si avvicinano con curiosità ai loro settori di competenza. Ho ricevuto numerose critiche, ma quasi tutte costruttive e davvero utili per il mio lavoro. Sì, c’è stata qualche lamentela, soprattutto per via del tono divulgativo e del linguaggio semplice. D’altra parte non era certo mia intenzione rivolgermi a un pubblico di esperti. Il mondo d’acqua è indirizzato alla gente comune, a tutte le persone desiderose di saperne di più sulle origini della vita e sulle fasi dell’evoluzione.

D. Il mondo d’acqua è un saggio che sa generare aspettative al pari di un thriller. Com’è stato in grado di raggiungere questo obiettivo?

R. La storia del pianeta Terra è ricca di eventi e colpi di scena. Proprio come un thriller. Intrattenere piacevolmente è il mio solo obiettivo. La sfida era scrivere un libro di contenuto scientifico che affrontasse questioni complesse senza annoiare. Volevo che il Mondo d’acqua fosse divertente da leggere e facile da capire.

D. La vita dell’uomo è legata all’acqua, ma anche le sue opere lo sono. Non mi riferisco soltanto al libro di cui stiamo trattando, ma anche al suo romanzo più famoso – Il quinto giorno – dove l’acqua è assoluta protagonista. Come nasce questa passione per il mare e per le creature che lo abitano?

R. Non so offrire una spiegazione esauriente. Posso dire però che il mare mi ha sempre affascinato. Forse i misteri che si celano ancora nelle sue profondità hanno giocato un ruolo importante. È inevitabile provare curiosità per enigmi insoluti. Le nostre conoscenze sono così limitate da lasciare ampio spazio per nuove e interessanti teorie.

D. Nel Mondo d’acqua si assiste alla curiosa personificazione dell’evoluzione – ribattezzata Miss Evoluzione – che è quasi un personaggio da romanzo. Inevitabile dunque, in considerazione del rilievo che assume nel suo libro, chiederle un parere sul dibattito tra evoluzionismo e creazionismo.

R. Il mio punto di vista? Semplicissimo. Non credo alle favole. La tesi creazionista è pura fiction: non ha nessun legame con la realtà.

D. Il volume è suddiviso in tre sezioni che corrispondono a passato, presente e futuro. Quali sono, in sintesi, gli argomenti trattati in ciascuna parte? Quale sezione l’ha intrigata maggiormente?

R. Se c’è una cosa che proprio non so fare è riassumere i miei libri. Credo che la maggior parte degli autori abbia questo stesso problema e condivida il mio atteggiamento. Se uno scrittore avverte il bisogno di anticipare i contenuti delle sue opere, lo faccia pure in piena libertà. Posso dire soltanto che sono felice dei risultati raggiunti. Non ci sono sezioni o capitoli cui sia legato in modo particolare. Mi piace il libro nel suo complesso.

D. Lei ha scritto opere di vario tenore: un saggio di carattere divulgativo, un thriller fantascientifico e anche un giallo storico – Il diavolo nella cattedrale – grazie al quale si è recentemente aggiudicato il Premio Bancarella. Proseguirà a sperimentare nuovi generi o percorrerà territori già esplorati?

R. Non credo verrà mai il giorno in cui potrò dire di aver soddisfatto tutte le mie curiosità intellettuali. La ricerca continua di nuovi stimoli è ciò che rende così interessante il mestiere di scrittore.

Intervista a cura di Marco Marangon

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