Carlo Acutis, morto nel 2006 a soli 15 anni per una leucemia fulminante, venerato come beato dalla Chiesa cattolica, sarà presto proclamato santo. In libreria arrivano le nuove edizioni dei suoi libri, curati dalla madre
Molto si è detto della canonizzazione di Carlo Acutis (Londra, 3 maggio 1991 – Monza, 12 ottobre 2006), “un ragazzo che ha vissuto un’esistenza del tutto originale, unito a Dio fino all’ultimo istante della sua vita”.
Carlo Acutis , venerato come beato dalla Chiesa cattolica, è nato in una famiglia benestante, ed è morto a soli 15 anni per una leucemia fulminante.
Fin da bambino si è avvicinato alla fede, e ha anche gestito un blog sulla storia dei miracoli eucaristici; dopo la sua scomparsa la Chiesa ha riconosciuto miracoli che ha ascritto alla sua intercessione.
Acutis, che nel corso dell’anno sarà proclamato santo, è protagonista anche in libreria. Piemme pubblica infatti le nuove edizioni dei suoi libri “ufficiali”: da Non io ma Dio – L’imitazione di Cristo secondo Carlo Acutis a Spiritual insight – Riflessioni e appunti dagli esercizi spirituali di Carlo Acutis, passando per Santa Messa santo me – La vita in Cristo secondo Carlo Acutis.
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A firmarli è la madre, Antonia Salzano Acutis, già autrice di Il segreto di mio figlio – Perché Carlo Acutis è considerato un santo, tornato di recente in una nuova edizione.
Scrive la madre: “In tanti mi chiedono quale sia il segreto nascosto dietro la figura di mio figlio Carlo, che in pochi anni ha saputo conquistare l’amicizia e l’affetto di una moltitudine di persone che nella preghiera chiedono la sua intercessione. Perché un semplice ragazzino, morto a quindici anni, è invocato in tutto il mondo? Perché la Chiesa lo proclamerà santo? Quale, insomma, il ‘mistero di luce’ che lo accompagna? Tanti hanno voluto raccontare Carlo, ma non è semplice riuscire a cogliere l’individualità di una persona se non si è entrati in relazione diretta con lei. Se è vero che ‘l’essenziale è invisibile agli occhi e non si vede bene che con il cuore’, come madre di Carlo ho voluto provare a scrivere un libro con il cuore, per aiutare i suoi tanti devoti a conoscerlo e ad amarlo“.
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E aggiunge: “Un fortissimo e innato senso religioso portava mio figlio ad aprirsi agli altri, in particolare agli ultimi, ai poveri e ai deboli. Carlo ha vissuto sempre proteso verso Dio. Diceva che ‘la conversione è un processo di sottrazione: meno io per lasciare spazio a Dio’. Come un faro in una notte buia, ha squarciato e illuminato le tenebre che mi tenevano prigioniera e mi ha indicato un cammino in chiave di eternità. L’Infinito era la sua meta, non il finito. Gesù era il centro della sua vita. Sono questi i tesori che provo qui a svelare, i tesori di Carlo, il suo segreto”.
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