“L’entrata in vigore dell’European Accessibility Act significa, per il mondo dell’editoria, un vero e proprio cambio di prospettiva. L’accessibilità dovrà essere integrata fin dall’inizio del processo editoriale, dalla progettazione del contenuto fino alla sua distribuzione, andando a creare un ecosistema editoriale accessibile”. Alla vigilia dell’entrata in vigore della direttiva, Cristina Mussinelli, segretario generale della Fondazione LIA, organizzazione non profit per promuovere la cultura dell’accessibilità, parla con ilLibraio.it del percorso fatto, mentre a Fiesole si tiene la European Accessibility Summer School, un evento dedicato a professionisti dell’editoria ed esperti di accessibilità: “Una delle prossime sfide sarà quella di allargare il numero degli editori coinvolti nell’accessibilità. Parallelamente, continueremo a esplorare le potenzialità offerte dall’innovazione tecnologica, ad esempio dell’Intelligenza artificiale…” – L’intervista
Chi nel mondo editoriale si occupa di accessibilità e digitale, da tempo ha appuntato una data: il 28 giugno, giorno dell’entrata in vigore dell’European Accessibility Act.
In un contesto di aumento della domanda di prodotti e servizi accessibili, quali saranno gli effetti concreti di questa novità nel mondo della lettura? Cosa è destinato a cambiare nell’editoria libraria con la direttiva europea legata ai requisiti di accessibilità dei prodotti e dei servizi a favore delle persone con disabilità?
Per capirlo, abbiamo parlato con Cristina Mussinelli, segretario generale della Fondazione LIA, organizzazione non profit per promuovere la cultura dell’accessibilità nel campo editoriale, nata 11 anni fa su spinta dell’Associazione Italiana Editori, e che da tempo rappresenta un riferimento a livello europeo.
Non a caso, alla vigilia dell’entrata in vigore della direttiva, nel contesto del progetto europeo APACE (coordinato proprio da LIA), oggi e domani (26 e 27 giugno) si tiene a Fiesole (Firenze), in presenza (e in lingua inglese), la European Accessibility Summer School, un evento dedicato a professionisti dell’editoria ed esperti di accessibilità.
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Cristina Mussinelli, la Fondazione LIA si occupa di accessibilità digitale “a tutto tondo” (dalle pubblicazioni, anche quelle più complesse come i testi universitari e scolastici, ai siti web, fino alle piattaforme): cosa è destinato a cambiare per il mondo del libro italiano con l’entrata in vigore dell’European Accessibility Act?
“L’entrata in vigore dell’European Accessibility Act significa, per il mondo dell’editoria, un vero e proprio cambio di prospettiva. L’accessibilità dovrà essere integrata fin dall’inizio del processo editoriale, dalla progettazione del contenuto fino alla sua distribuzione, andando a creare un ecosistema editoriale accessibile. Molte realtà, sia grandi player sia piccole e medie imprese, si stanno impegnando nella realizzazione di ebook, siti e piattaforme accessibili con notevoli investimenti sia economici sia di risorse umane”.
Siamo indietro a livello europeo o, soprattutto grazie al vostro lavoro, siamo arrivati abbastanza preparati al 28 giugno?
“Lo EAA ha aiutato a creare una consapevolezza a livello internazionale sul tema dell’accessibilità, anche perché richiede che tutti coloro che vogliono vendere nel mercato europeo siano conformi ai requisiti. Negli ultimi anni, il livello di consapevolezza è molto aumentato. Lo dimostra il fatto che nelle principali fiere di settore, come Londra, Bologna e Francoforte, il tema dell’accessibilità è sempre più presente. Per esempio, durante la Frankfurter Buchmesse del 2024, Stefanie Valdes-Scott (Europe Director for Policy and Government Relations Adobe) ha presentato il lavoro e i risultati dell’Accessible EPUB from InDesign Expert Group, coordinato da Gregorio Pellegrino (Chief Accessibility Officer di Fondazione LIA) e ha confermato l’impegno di Adobe nell’implementazione di quelle modifiche necessarie per fare si che gli editori possano creare con minor sforzo degli EPUB ‘born accessible’ utilizzando InDesign”.
Altri esempi?
“In questi anni, come Fondazione, abbiamo lavorato a stretto contatto con le principali organizzazioni internazionali che si occupano di accessibilità, come il W3C (World Wide Web Consortium), il DAISY Consortium, EDItEUR, EDRLab e tante altre. Abbiamo avuto spesso un ruolo di coordinamento di Working Group internazionali che hanno sviluppato le specifiche necessarie, per le pubblicazioni digitali, per i siti web e le app e per i metadati che sono i fondamenti alla base della creazione dell’ecosistema accessibile. In questo senso, un importante passo avanti è la recente pubblicazione delle Accessibility metadata display guide for digital publications 2.0“.
Di che si tratta?
“Di linee guida che hanno lo scopo di fornire indicazioni utili per i cataloghi e le librerie online per comunicare agli utenti finali in modo chiaro e user-friendly le informazioni che descrivono le caratteristiche di accessibilità degli ebook”.
C’è poi il progetto APACE.
“Sì, al momento stiamo coordinando APACE, un progetto europeo della durata di 24 mesi, co-finanziato all’interno di Creative Europe. APACE mira a potenziare le competenze dell’industria editoriale europea nel campo dell’accessibilità, e in un anno e mezzo di vita ha coinvolto più di 4 mila persone tra eventi, corsi di formazione, seminari e webinar online. Il progetto si snoda attraverso quattro macro-temi: produzione, distribuzione, quality insurance e descrizione alternativa delle immagini, tematiche centrali per l’editoria, che verranno anche riprese durante la Summer School. Come accennavo prima, l’entrata in vigore della Direttiva rappresenterà un cambiamento sistematico dei flussi produttivi e, nonostante molto sia già stato fatto, data la complessità del sistema e la numerosità degli attori coinvolti perché si arrivi ad un adeguamento completo ci vorrà ancora tempo”.
Parlava prima del fatto che tanti editori si stanno muovendo, alcuni già da anni, e questo è sicuramente un aspetto positivo. Quali questioni rimangono ancora aperte e come si sta muovendo la Fondazione in questo senso?
“Una delle problematiche principali a livello europeo è il fatto che, nonostante quasi tutti i Paesi abbiano recepito la Direttiva più o meno nello stesso modo, l’interpretazione per alcuni punti, come l’applicazione del periodo transitorio, le sanzioni o le modalità di applicazione di alcune condizioni, come l’onere sproporzionato o la modifica fondamentale, potrebbe differire nei diversi paesi”.

Nel 2017 UICI – Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti è entrata a far parte della Fondazione LIA come membro istituzionale, e nel 2019 si sono aggiunte la Biblioteca Italiana per i Ciechi “Regina Margherita” di Monza e AID – Associazione Italiana Dislessia. A oggi, per la prima volta a livello internazionale, una fondazione riunisce quindi tutte le principali organizzazione impegnate a garantire l’accesso alle pubblicazioni da parte delle persone con disabilità
La Summer School potrebbe essere un’occasione per discutere a livello internazionale delle problematiche irrisolte e per confrontarsi con gli attori di tutta la filiera. All’evento parteciperanno infatti stakeholders che rappresentano tutto il mercato editoriale, dalla produzione alla distribuzione, provenienti anche da paesi extraeuropei. Ci può dire qualcosa in più sugli obiettivi della School e sul programma?
“La Summer School rientra tra le iniziative del progetto APACE, di cui parlavo prima. Il programma riprende le tematiche accennate sopra, grazie a interventi di esperti del settore e a sessioni più interattive in cui i partecipanti potranno confrontarsi tra loro. Abbiamo voluto creare un evento in cui fosse possibile presentare le best practices più innovative, ma anche ragionare sulle criticità ancora da risolvere e sulle possibili soluzioni. Si tratta di un obiettivo ambizioso. ma dalla nostra parte abbiamo un ricco programma, che vede come protagonisti alcuni tra i maggiori stakeholders internazionali come Amazon, Kobo, Bookwire, Casalini Libri, MLOL e EDRLab, editori come Taylor&Francis, Mondadori Education, Sanoma e specialist organizations come Celia e la Lithuanian Audiosensory Library.
Veniamo a un bilancio dell’impatto della Fondazione LIA, nata ormai 11 anni fa per “permettere a tutte le persone con disabilità visiva o difficoltà di lettura dei prodotti editoriali a stampa di scegliere come, quando e, soprattutto, cosa leggere, favorendone così l’integrazione sociale e la partecipazione attiva al mondo della cultura, della scuola e del lavoro”. A che punto siamo del percorso?
“In questi 11 anni la Fondazione ha lavorato supportare l’industria editoriale, non solo italiana, ma nell’affrontare la sfida dell’accessibilità. Fondazione LIA è oggi riconosciuta come punto di riferimento a livello internazionale, con un ruolo attivo all’interno delle principali organizzazioni che definiscono gli standard per le pubblicazioni digitali, per il web e per l’accessibilità. Negli ultimi anni, LIA ha avviato diverse collaborazioni, sia in Italia sia all’estero, fornendo servizi e formazione anche agli editori ma anche grandi aziende che non operano nel mercato editoriale. Nel 2025 abbiamo fatto corsi di formazione in Portogallo, Spagna, Giappone e Brasile, e abbiamo mantenuto relazioni commerciali e istituzionali con diversi Paesi Europei”.
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Quali saranno le prossime sfide?
“Sicuramente una delle prossime sfide sarà quella di allargare il numero degli editori coinvolti nell’accessibilità. Parallelamente continueremo a esplorare le potenzialità offerte dall’innovazione tecnologica, ad esempio dell’Intelligenza artificiale. Inoltre, sarà fondamentale coinvolgere sempre di più gli utenti finali, per fare in modo che il lavoro fatto dal mondo editoriale sia sempre più conosciuto e utilizzato. Sarà molto importante riuscire a comunicare alle persone con disabilità visiva i vantaggi che l’accessibilità digitale in campo editoriale può offrire loro e in questo ambito la collaborazione con le associazioni che le rappresentano e le librerie specializzate sarà fondamentale.”.
A oggi quanti libri accessibili raccoglie il vostro catalogo? E quanti editori avete coinvolto finora?
“Oggi il catalogo dei Libri Italiani Accessibili conta oltre 38 mila ebook Born Accessible, provenienti da 82 marchi editoriali. Sul catalogo si possono trovare non soltanto titoli di narrativa, ma anche saggistica di cultura e manualistica universitaria. L’offerta editoriale è ricca e variegata e comprende romanzi, gialli, narrativa per bambini, testi di divulgazione, di studio e di aggiornamento professionale. Per quanto riguarda i soci sono attualmente 19 gli editori, ai quali si aggiungono MLOL, la principale piattaforma di prestito bibliotecario, e Casalini Libri, il principale fornitore di pubblicazioni provenienti dall’Europa mediterranea a biblioteche e istituzioni in tutto il mondo”.
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A proposito, in che modo i modelli di intelligenza artificiale possono impattare per migliorare l’accessibilità nel mondo della lettura? Come LIA, tra l’altro, avete avviato, in collaborazione con l’Università di Roma Tor Vergata, un dottorato di ricerca “che si concentra sull’utilizzo dell’IA generativa per il creazione delle descrizioni alternative delle immagini e per altre funzioni di accessibilità applicabili ai contenuti editoriali”, come aveva raccontato al Giornale della Libreria l’anno scorso.
“L’intelligenza artificiale sarà sicuramente una risorsa importante per facilitare il lavoro degli editori, ma non credo arriverà mai a risolvere il 100% delle problematiche legate all’accessibilità, un controllo fatto da esperti di accessibilità sarà comunque necessario. Nel 2023 LIA ha attivato un Dottorato di Ricerca di Interesse Nazionale in Scienze del Patrimonio Culturale, curriculum in ‘Editoria e Innovazione’, con l’Università di Roma Tor Vergata, per approfondire le potenzialità offerte dall’Intelligenza Artificiale nel campo dell’accessibilità editoriale. Il progetto si chiama ALT-GPT e ha l’obiettivo di studiare e sperimentare le potenzialità degli strumenti di intelligenza artificiale generativa (GAI) per rendere semi-automatica la creazione delle descrizioni alternative delle immagini (alt-text). A oggi il progetto è in corso di realizzazione e vede la collaborazione con quattro importanti case editrici, rappresentative di diversi segmenti editoriali e di diverse tipologie di pubblicazioni e di immagini: Franco Angeli, La Scuola, Mondadori Education e Mondadori Trade”.
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