Mentre a Ivrea è tutto pronto per la terza edizione del festival letterario “La Grande Invasione” (30 maggio-2 giugno), ilLibraio.it ha parlato con Martina Testa (traduttrice ed ex direttore editoriale di minimum fax) di Big Sur, la nuova collana di letteratura nordamericana (e non solo) al via a settembre. L’editore di Sur Marco Cassini (co-fondatore del festival), infatti, l’ha chiamata a occuparsene (insieme a Dario Matrone), per allargare il progetto editoriale, finora dedicato esclusivamente alla letteratura sudamericana…

Dal 30 maggio al 2 giugno torna a Ivrea La Grande Invasione: tra gli ospiti della terza edizione del festival letterario (qui il programma completo) ideato da un editore (Marco Cassini) e un libraio (Gianmario Pilo), oltre a diversi addetti ai lavori, anche numerosi autori, naturalmente: tra questi, Alessandro Baricco, Daria Bignardi, Massimo Zamboni, Francesco Piccolo, Björn Larsson, oltre al cantautore Niccolò Fabi, a Teresa De Sio e a Neri Marcorè. Quest’anno, come spiegano gli organizzatori, “aumenta il numero dei luoghi della città coinvolti, degli sponsor, degli ospiti italiani e stranieri, degli incontri per il pubblico e dei laboratori per i bambini”. Un festival in crescita, dunque, nella terra che vide concretizzarsi l’approccio utopico all’industria e all’innovazione di Adriano Olivetti.

Il logo della seconda edizione

In questi primi tre anni del festival molte cose sono cambiate nel mondo del libro, come pure nel percorso di Cassini, co-fondatore (nel 1994) di una delle case editrici indipendenti più note, minimum faxCome abbiamo scritto nei mesi scorsi, pur restando proprietario al 50% di minimum fax (l’altra metà resta a Daniele di Gennaro), Cassini ha infatti deciso di allargare il progetto Sur, finora dedicato esclusivamente alla letteratura sudamericana: sono così entrati a far parte della casa editrice gli ex minimum fax Martina Testa (stimata traduttrice dall’inglese americano, ed ex direttore editoriale di minimum) e Dario Matrone (ex caporeddatore).

Non va dimenticato che il marchio può contare sul sostegno economico di Paolo e Francesca Benini, due imprenditori illuminati che, dopo aver acquistato il marchio torinese Add, fondato una libreria indipendente a Torino (la Bodoni), hanno appunto investito in Sur (che ha sede a Roma).

Ed è importante ricordare anche che, sin dall’inizio del suo percorso (datato autunno 2011), la casa editrice di Cassini ha puntato su “un modello alternativo di distribuzione editoriale, basato sulla stretta collaborazione fra editore e librai (con condizioni particolarmente vantaggiose riservate agli indipendenti)”. In pratica, il concetto di “filiera corta” applicato all’editoria. Come ha spiegato recentemente lo stesso Cassini al blog Vita da editor, “sono quasi duecento le librerie indipendenti su tutto il territorio nazionale che accolgono i libri Sur e che hanno aderito al nostro modello”. Non solo: per i lettori è disponibile il servizio di abbonamento.

In questi anni, Sur, che in catalogo può contare su autori come Julio Cortázar, Juan Carlos Onetti, Octavio Paz, Ernesto Sabato, Ricardo Piglia e Roberto Bolaño, solo per citarne alcuni, ha pubblicato titoli graficamente riconoscibili, e ha riscoperto diversi classici dimenticati.

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Ma veniamo all’ultima novità: da settembre, la casa editrice si aprirà alla narrativa americana: come racconta a ilLibraio.it la stessa traduttrice, debutterà infatti la collana Big Sur (nome che, come si legge nella presentazione per i librai, “indica un luogo di confine tanto geografico quanto letterario, riassunto anche nel bilinguismo del toponimo: un po’ California e un po’ Sudamerica”).

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Le prime quattro uscite saranno Carne viva, romanzo della texana Merritt Tierce (“ritratto di donna indimenticabile, brutalmente realistico, potente e sensuale”), premiata nel 2013 dalla National Book Foundation come uno dei cinque migliori scrittori americani sotto i 35 anni; Rosemary’s Baby di Ira Levin, pubblicato per la prima volta nel 1967 e portato sul grande schermo da Polanski; Gilliamesque – Un’autobiografia pre-postuma del regista Terry Gilliam; Peggio di un bastardo, l’autobiografia di Charles Mingus (nota la passione di Cassini per il grande jazz). Nella stessa collana arriveranno altre nuove uscite nel corso del 2016, tra cui “la riscoperta di un gioiello dimenticato”, Warlock di Oakley Hall (un “western atipico”), Nobody is ever missing di Catherine Lacey (uno dei romanzi più apprezzati del 2014), Anatomy of a soldier, esordio autobiografico di Harry Parker e I ragazzi venuti dal Brasile, sempre di Ira Levin.

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A differenza di quel che avviene con la coloratissima collana “sudamericana”, in quella “nordamericana” ogni copertina (sempre curata da Riccardo Falcinelli) farà storia a sè, come si può vedere dalle immagini che pubblichiamo.

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Come spiega a ilLibraio.it Martina Testa, co-responsabile di Big Sur insieme a Dario Matrone, “così come già avveniva ai tempi di minimum fax, anche in questo caso le scelte editoriali sono legate non a particolari ricerche di mercato, ma ai nostri gusti personali. Dario si occupa soprattutto dei testi musicali e di varia, mentre io della narrativa. In questi mesi ho avuto modo di fermarmi a riflettere e, soprattutto, di leggere nuovi autori. E mi fa piacere che siano sempre di più, oltreoceano, i bei romanzi scritti da donne. Non a caso, due dei tre esordi che pubblicheremo saranno femminili. Sì, non vorrei che passasse l’idea che solo gli uomini sono in grado di fare grande letteratura, mentre le donne devono limitarsi all’erotico o alla narrativa chick lit…”.

Big Sur proporrà 10-12 uscite l’anno, tra cui alcuni “ripescaggi”. Come sottolinea l’ex direttore editoriale di minimum fax, “ci piacerebbe riproporre testi in cui convivono elementi tipici della narrativa di genere – fantascienza, polizieschi, western -, e della literary fiction. E sarebbe bello, ad esempio, se i nostri libri facessero avvicinare alla letteratura d’autore chi legge solo fantascienza, e alla fantascienza chi è abituato a leggere solo un certo tipo di romanzi…”.

Impossibile non chiedere a Martina Testa come ha vissuto l’addio a minimum fax: “Sia io, sia Marco (Cassini, ndr), sia Dario, abbiamo sempre lavorato a minimum. Negli ultimi tempi, e parlo a titolo personale, per me era diventato più faticoso, avendo meno tempo da dedicare alla ricerca dei nuovi autori, visto il catalogo in crescita da gestire. Allo stesso tempo, il gruppo si era fatto numeroso… Per me si tratta di un nuovo inizio, ho dentro grande entusiasmo. Allo stesso tempo, sono orgogliosa degli anni trascorsi a minimum fax”.

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