Nato negli anni ’80 per rispondere a un bisogno di formazione e consulenza nel mondo delle disabilità, il Centro Studi Erickson, fondato da Fabio Folgheraiter e Dario Ianes con sede a Trento, è una casa editrice, che assolve alla stessa missione: aiutare famiglie e insegnanti a rendere possibile l’integrazione di ragazzi con difficoltà, più o meno pronunciate, e formare le figure professionali che possano accompagnarli in questo percorso… – Su ilLibraio.it l’intervista allo psicologo ed editore Fabio Folgheraiter, in occasione dell’apertura di una sede a Roma

Fondato nel 1984 da Fabio Folgheraiter e Dario Ianes, il centro studi Erickson è una casa editrice, con sede a Trento, con una missione fondamentale: promuovere la conoscenza e la formazione nei campi dell’educazione, delle disabilità, delle difficoltà di apprendimento e del lavoro sociale.

“Io e il mio collega siamo due psicologi, – spiega Folgheraiter a ilLibraio.it – abbiamo studiato insieme all’università e, subito dopo, abbiamo iniziato un percorso per la formazione e la consulenza nel campo della psicologia, rivolta soprattutto alle disabilità”. Entrambi gli editori sono docenti universitari e, da principio, si occupavano di corsi di formazione e consulenze: “Erano i primi anni ’80, anni della riforma scolastica per l’inserimento di ragazzi disabili all’interno del sistema dell’istruzione. C’era bisogno di interventi e indicazioni metodologiche che aiutassero gli insegnanti a includere questi nuovi studenti nelle classi, aiutarli a integrarsi”.

L’attività, nata come supporto specialistico per rendere l’integrazione possibile, richiedeva la collaborazione con insegnanti e assistenti sociali, ma anche con le famiglie e, per poter fare tutto questo, Folgheraiter e Ianes si appoggiavano a testi di psicoanalisi e psicopedagogia: “Servivano saggi e studi di riviste scientifiche, non soltanto italiani, così abbiamo cominciato a tradurli e, dopo qualche anno, ci siamo accorti che circolavano, venivano utilizzati e ci venivano richiesti così abbiamo pensato: perché non li pubblichiamo noi?”.

Il centro studi Erickson ha aperto i battenti nel 1984, mantenendo l’aspetto formativo a fianco del nuovo progetto editoriale per la pubblicazione di testi di psicologia, sociologia e pedagogia; “abbiamo tradotto e scritto libri, chiesto ai nostri colleghi di scriverne, cercando di mantenere un taglio professionale, specialistico, rivolto soprattutto agli operatori del settore”.

Nel corso del tempo anche questa specializzazione è andata ampliandosi, dalle disabilità più gravi alle difficoltà di apprendimento, dislessia, disgrafia, discalculia; oggi Erickson pubblica “libri legati all’ambito dell’aiuto e della cura ma in senso più ampio rispetto all’inizio: in gran parte sono libri di self help, così detti proprio perché la lettura vuole costituire un aiuto pratico a chi legge”. Allo stesso tempo una parte delle pubblicazioni rimane dedicata a opere di alto calibro, traduzioni del sociologo polacco Zygmunt Bauman, dello psicologo Albert Bandura e del sociologo inglese Tom Shakespeare. “A questi titoli ci teniamo molto perché, oltre a qualificare il marchio, sono testi che durano e diventano dei classici nel loro campo”.

Da sempre a Trento come sede principale e a Rimini per convegni e laboratori, il centro studi Erickson quest’anno apre una sede a Roma, in via Etiopia 20, uno spazio dedicato alla formazione e alla didattica, all’educazione, alla disabilità e al lavoro sociale, ma non solo: anche una libreria, che possa ospitare i libri del catalogo, gli incontri con gli autori e i laboratori. Fin dalla sua fondazione, Erickson si è proposta di “essere il più vicino possibile alle idee e ai bisogni delle persone, alle idee degli autori e ai bisogni di lettori e insegnanti”, come sottolinea Dario Ianes.

L’attività del centro studi e dei due psicologi editori ha avuto inizio negli anni ottanta, per rispondere a un’esigenza di qualificazione professionale, che rendesse possibile l’integrazione di persone disabili nel sistema scolastico e, quindi, nella società; più di trent’anni dopo, l’operazione si espande, ma sempre con l’intento di “aiutare le famiglie a orientarsi perché trovino un sostegno, perché sappiano a chi rivolgersi”, come spiega Folgheraiter.

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