Gianni Simoni, giallista ed ex magistrato, è tornato in libreria con il romanzo “Omicidio senza colpa”. E ai lettori de IlLibraio.it offre una serie di suggerimenti pratici per sistemare i testi della propria biblioteca casalinga, chiudendo con un augurio: “Rileggere e un’esperienza unica…”

di Gianni Simoni*

Libri…
Un vocabolo che è a un tempo suggestivo e evocativo.
Libri e libreria. Due termini inscindibili, perché i libri, a parte quelli che stai leggendo o rileggendo, devono trovare una loro collocazione. E quando sono tanti (da quelli acquistati in gioventù, a quelli comprati in una libreria, dalla quale è difficile uscire a mani vuote, attirati da una recensione benevola o intrigante o dalla terza di copertina spesso caratterizzata da un’ambiguità che non si differenzia da quella che accompagna qualsiasi altro prodotto e potrai smascherare leggendo il primo capitolo o solo l’incipit) potrai provare un’inevitabile delusione. Ma un libro non lo si getta, magari lo si mette da parte, per riprenderlo a distanza di tempo e per controllare se quella tua prima sensazione non fosse legata al momento, un momento della tua vita, in cui cercavi qualcosa senza trovarla.
Anche perché è difficile staccarsi dalla carta stampata, dal piacere sottile che ti viene dal solo maneggiare un libro, dal saggiarne la copertina, dal profumo misterioso che solo la carta stampata può regalarti.
E quando i libri sono tanti devono necessariamente trovare una loro collocazione, che non può essere che una libreria o più librerie, che riempiranno le pareti della tua casa, rendendola più accogliente.
Ed allora come organizzare la propria libreria, seguendo criteri non puramente estetici? Anche perché i libri non sono dei barattoli di marmellata che possono essere accostati uno all’altro, in base alla loro dimensione o al loro contenuto.

Ecco, quindi, qualche piccolo e personale consiglio (o meglio, suggerimento):

1) rifuggire anzitutto da criteri estetici (per edizione, per il colore delle costole, per la copertina rigida o in brossura):
solo l’occhio, un occhio superficiale ne potrebbe essere appagato, mentre un libro è qualcosa di particolare, che merita rispetto.
2 ) dividerli per argomento? In un settore la saggistica e in un altro la narrativa? Potrebbe apparire un criterio ragionevole, ma come la mettiamo quando un autore si è provato in entrambe le direzioni?
3) E allora come sistemarli? Ma, prima ancora, come immaginare una libreria destinata ad accoglierli? Prendiamo le dimensioni di un libro medio. Gli spazi tra un ripiano e l’altro dovrebbero superarla di pochissimi centimetri senza che si scorga il bianco della parete o il colore del legno, volta che la libreria abbia uno schienale. Quelli di formato più grande li potremo mettere di traverso, uno sull’altro. La parte inferiore di una libreria che dovrebbe partire, salvo uno
“zoccolo”, quasi dal pavimento, è fatta proprio per questo (e non mi soffermo su quelle librerie verticali con delle mensole sporgenti e alternate che sarebbero più adatte a ospitare pappagalli o altri simpatici pennuti, e alle quali si può ricorrere solo quando la casa straripa di libri).
4 ) Ma veniamo al punto critico. Come collocarli nella libreria? Per autore? Per case editrici? Sono criteri fasulli. Dovranno esserci invece settori destinati agli italiani, ai francesi, agli inglesi, ai russi, agli americani e ai latino-americani, agli scandinavi, e così via,
5) Ma a questo punto, attenzione! Entriamo in un campo che, a mio avviso, non dovrebbe prestarsi a discussioni.
Quale l’ordine di collocazione, quello cronologico, non dovrebbero esservi dubbi. Quale che sia l’edizione, Cervantes non potrà mai succedere a Garcia Lorca o Gadda precedere Svevo (o la Certosa collocarsi prima de Il Rosso e il Nero). Ordine cronologico, quindi. E’ un criterio utile e rispettoso, che ti permetterà ndi andare a colpo sicuro, sempre che tu abbia le idee chiare, ma che può anche servire a chiarirtele, in un universo letterario in cui i libri sono come i pianeti che ruotano intorno a una stella, ognuno secondo la propria evoluzione, che deve rimanere ferma nei secoli, per non cadere nel caos. E in questo universo letterario potrai muoverti, senza timore di fallire e con la certezza che ogni cosa si trovi al posto giusto, quello che le è stato assegnato dal tempo che scorre e che nessuno dovrebbe permettersi di mutare.

E, per favore, niente dizionari o enciclopedie. Quelli sono solo degli strumenti e il loro posto è altrove.
Buona lettura, dunque, e per chi ha i capelli bianchi, buona rilettura.
Rileggere e un’esperienza unica, che a volte può deludere, altre esaltare. Facciamolo, prima che sia troppo tardi…

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– Volete riordinare i vostri libri? Ecco una serie di consigli (dal Giappone…)

– Come Nick Hornby può salvarti il matrimonio (e la libreria di casa)

– La mia libreria e io. Una storia molto disordinata (parola di J.B.Morrison)

– Il metodo per (ri)trovare un libro tra il disordine degli scaffali (e dell’e-reader)

TeaSimoni

*Dell’autore è in libreria da qualche giorno Omicidio senza colpa.
Tea pubblica le sue due serie gialle (entrambe aperte): una è ambientata a Brescia e ha per protagonisti l’ex giudice Petri e il commissario Miceli. Finora sono usciti otto titoli Un mattino d’ottobre, Commissario domani ucciderò Labruna, Lo specchio del barbiere, La morte al cancello, Pesca con la mosca, Il ferro da stiro, Chiuso per lutto, Troppo tardi per la verità.
L’altra serie è ambientata a Milano e ha per protagonista l’ispettore Andrea Lucchesi. Omicidio senza colpa è il quinto episodio, dopo Piazza San Sepolcro, Il filosofo di via del Bollo, Sezione omicidi, Contro ogni evidenza.
Simoni, ex magistrato, ha condotto quale giudice istruttore indagini in materia di criminalità organizzata, di eversione nera e di terrorismo. Presso la Procura generale milanese ha sostenuto l’accusa nel processo d’appello per l’omicidio Ambrosoli e ha condotto l’inchiesta giudiziaria sulla morte di Michele Sindona nel carcere di Voghera. A questo proposito, per Garzanti ha pubblicato Il caffè di Sindona, in collaborazione con Giuliano Turone.

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