E’ stata una lunga giornata, quella che ha visto da un lato abbattersi l’ennesima bufera sul Salone del libro di Torino, e dall’altra andare in scena il vertice degli editori a Milano… – Il punto della situazione

E’ stata una lunga giornata, quella che ha visto da un lato abbattersi l’ennesima bufera sul Salone del libro di Torino, e dall’altra andare in scena il vertice degli editori a Milano (qui gli ultimi aggiornamenti sugli arresti e l’inchiesta della Procura, e qui la nostra intervista “a caldo” al direttore uscente Ernesto Ferrero, ndr).

In sostanza, la notizia (inattesa) dell’inchiesta ha inevitabilmente condizionato  il clima della riunione. Quel che è avvenuto è che gli editori aderenti all’Aie, grandi, medi e piccoli, nonostante i punti di vista differenti manifestati alla vigilia, hanno definito un punto di vista comune sul Salone, al di là dalla possibile sede.

Contattato dall’Ansa al termine del Consiglio Generale dell’Associazione Italiana Editori, infatti, il presidente Motta ha chiarito: “Gli editori devono gestire il Salone del libro, ovunque si faccia. E vogliono un Salone che abbia una visione non solo legata alla manifestazione, ma a un sistema di promozioni della lettura ed eventi per tutto l’anno. Una logica di attività di cui diventare responsabili”.

Motta ha poi ribadito: “Gli editori devono diventare i principali protagonisti. Senz’altro il Salone continuerà a essere una manifestazione aperta al pubblico con più visitatori possibili, ma deve essere anche un momento di confronto, discussione, progettazione di tutto quello che riguarda il mondo editoriale”. Quanto al ruolo che punta ad avere l’Aie, ha precisato: “Verificheremo le migliori condizioni per portare avanti questo modello nel tempo più breve possibile”. A proposito degli arresti di stamattina, invece, il presidente si è limitato a commentare: “Quello che è accaduto ci ha lasciato perplessi”.

Come informa un comunicato dell’Aie, il Consiglio Generale ha così dato mandato a Motta di contattare in tempi rapidi il Presidente della Regione Piemonte e il Sindaco della Città di Torino “per verificare le loro proposte sul cambiamento della governance e della gestione sia della Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura che del Salone del Libro”. L’incontro dovrebbe già avvenire nei prossimi giorni, vista l’apertura al dialogo manifestata da Appendino e Chiamparino. E sono confermati anche gli incontri tra Motta e il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini e tra il presidente dell’Aie e l’assessore alla Cultura di Milano Filippo Del Corno.

Torino, nonostante l’inchiesta e gli arresti, resta al momento la prima opzione. I quasi 30 anni di storia della manifestazione, ovviamente, hanno un peso nella scelta, anche affettiva. Allo stesso tempo, se non dovesse arrivare l’accordo con le istituzioni piemontesi, l’Aie guarderebbe ad altre opzioni: su tutte, la “capitale dell’editoria”, visto l’interesse manifestato da Fiera Milano. Ma sarebbe arrivata anche la proposta di Bologna.

Tornando al Consiglio Generale, ha dato “parere favorevole a un modello di società per lo sviluppo di manifestazioni fieristiche ed eventi per la promozione del libro a livello nazionale e internazionale”.

Entro la prossima settimana il quadro sarà più chiaro.


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