“L’affetto che mi è stato dimostrato, prima di tutto dai lettori, mi ha reso più forte. E proprio perché oggi mi sento tutt’altro che isolato, a questo punto la sentenza di lunedì mi è indifferente…”. A pochi giorni dal verdetto nel processo che lo vede coinvolto, lo scrittore Erri De Luca racconta a ilLibraio.it il suo stato d’animo… – L’intervista

Lunedì 19 ottobre è in programma l’ultima udienza, con l’attesa sentenza, per il processo a Erri De Luca. Il pubblico ministero di Torino Antonio Rinaudo ha chiesto 8 mesi di reclusione per lo scrittore, accusato di istigazione a delinquere per le dichiarazioni relative al caso Tav, rilasciate a Huffington Post e Ansa.

“Mi sarei aspettato il massimo della pena, invece sono stupito della differenza tra gli argomenti prodotti dall’accusa e un’entità tanto esigua della richiesta. Non sono un martire, non sono una vittima, non uno cui è caduta una tegola in testa passeggiando, sono solo testimone di una volontà di censura della parola“, ha commentato lo scrittore lo scorso 21 settembre.

Nel frattempo, le iniziative di sostegno sono proseguite, anche in rete con l’hashtag #IoStoConErri. E sono oltre 65 gli intellettuali che hanno  sottoscritto l’appello “Libertà per Erri De Luca”. Domenica 4 ottobre, in Francia, si è svolta, tra l’altro, una marcia in montagna, che ha visto protagonisti rappresentanti del mondo della cultura e simpatizzanti No-Tav.

A pochi giorni dal verdetto, ilLibraio.it ha chiesto a De Luca con quale stato d’animo si sta avvicinando al giorno decisivo per il processo: “Le accuse nei miei confronti durano ormai da due anni. Non mi hanno né indebolito né isolato; al contrario, il sostegno si è moltiplicato. L’affetto che mi è stato dimostrato, prima di tutto dai lettori, mi ha reso più forte. E proprio perché oggi mi sento tutt’altro che isolato, a questo punto la sentenza di lunedì mi è indifferente. E’ solo un dettaglio, perché siamo già riusciti a ricacciare indietro il tentativo di censura. In ogni caso, lunedì ci sarà una mia dichiarazione spontanea. E, come ho già dichiarato, qualsiasi sarà la sentenza non farò appello”.

Quanto alla campagna di sostegno citata all’inizio, per Erri De Luca “i nomi degli scrittori e delle personalità del mondo dello spettacolo che in Italia e all’estero mi hanno sostenuto sono pubblici. E parlano chiaro. Ma chi davvero dall’inizio ha dimostrato la maggiore vicinanza, ripeto, sono i lettori. Centinaia di incontri e letture pubbliche, una sorta di auto-convocazione dei lettori, che ringrazio ancora una volta”.

Allo scrittore chiediamo infine del presente e del futuro della protesta dei No Tav, che “non si è attenuata e sta proseguendo. Quanto al sottoscritto, non sono il loro portavoce, semmai una cassa di risonanza per le loro ragioni. E il fatto che sui giornali si parli poco di questa battaglia, e solo nel caso di incidenti, dimostra che è in corso una disinformazione deliberata”.

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