“Falso in bilancia”, nuovo libro di Selvaggia Lucarelli, tratta un conflitto molto comune: quello con il peso. E si confronta con l’immagine del corpo in una società che condiziona incessantemente scelte, pensieri e stati d’animo…

Chi non ha mai desiderato mangiare liberamente senza ingrassare? Una domanda che si pone anche Selvaggia Lucarelli, firma de Il Fatto quotidiano, nel suo nuovo libro, Falso in bilancia (Rizzoli). Un testo in cui con ironia si parla del conflitto con il peso e dell’immagine del corpo in una società che condiziona incessantemente scelte, pensieri e stati d’animo.

Falso in bilanci Lucarelli

Oltre a essere opinionista, Lucarelli è anche autrice di libri di successo come Mantienimi. Aiutami a preservare la mia moralità (Mondadori), Che ci importa del mondo (Rizzoli), Dieci Piccoli Infami (Rizzoli) e Casi Umani – uomini che servivano a dimenticare ma hanno peggiorato le cose (Rizzoli).

In questa nuova storia, Lucarelli pone al centro una donna che preferisce entrare in una pasticceria piuttosto che in una taglia 40.

È probabile che la maledizione di nascere affamati venga dal Sommo Creatore del Metabolismo che con sadico cinismo distribuisce dannazioni metaboliche a tutti. Ma cosa succede se in gravidanza si ingrassa di venti chili e il ginecologo si trasforma nel nemico numero uno? E se una mamma che nutre la figlia a verdura e poco più, a un certo punto decide di fare lo sciopero della fame per solidarietà con Pannella? Cosa accade se un’amica fa commenti sul peso o se, a quarant’anni, si trova un fidanzato cuoco che prepara in ogni momento manicaretti?

 

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