Nonostante le difficoltà e le preoccupazioni del periodo, c’è tanta voglia di primavera nelle case degli italiani. Tra balconcini, tetti e cortili sbocciano fiori e orti improvvisati. Su ilLibraio.it la prefazione della blogger e influencer Chiara Cecilia Santamaria (@machedavero) a “Felicità verde. La piccola guida per coltivare in casa”, ebook firmato da Simonetta Chiarugi

Nonostante le difficoltà e le preoccupazioni del periodo, c’è tanta voglia di primavera e nuova vita nelle case degli italiani. Tra balconcini, tetti e cortili sbocciano fiori e orti improvvisati.

Felicità verde. La piccola guida per coltivare in casa (in uscita in ebook nei negozi online per la nuova collana Clouds di Longanesi) è un manuale fotografico che raccoglie i consigli di una esperta plant lover per rendere la casa un angolo verde di felicità.

Simonetta Chiarugi - foto di Daniele Barraco
Simonetta Chiarugi (foto di Daniele Barraco)

L’autrice, Simonetta Chiarugi, scrittrice e garden blogger, si occupa di garden design e cura la pagina Instagram @Aboutgarden, dove offre pillole di giardinaggio. Autrice di Buon Gardening (2015) e Più orto che giardino (2016), collabora con numerose riviste, tra cui Casa in Fiore, Gardenia e Famiglia Cristiana. Vive a Celle Ligure, dove sperimenta le sue creazioni nel verde.

E veniamo a Felicità verde: essere chiusi in casa mentre fuori dalla finestra la natura esplode in un variopinto spettacolo di boccioli, germogli e tenere foglioline: mai come quest’anno aprile è stato “il più crudele dei mesi”. Ma, come scrivevamo all’inizio, gli italiani hanno reagito riscoprendo il piacere del contatto domestico con la Natura. Sui terrazzi, trasformati nel nuovo fulcro delle nostre abitazioni, sui tetti allestiti alla bell’e meglio, nei più angusti angolini verdi offerti dai nostri palazzi, la parola d’ordine è: coltivare, sperimentare, zappare, annaffiare.

felicità verde

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Prendersi cura delle piante – d’orto o da giardino –, lavorare con la terra, le talee, osservare il lento germogliare di un seme o di un tubero messo in acqua, sono attività piacevoli, rigeneranti, utili e divertenti da fare anche con i più piccoli.

Chiarugi guida i lettori alla creazione di un lussureggiante orto-giardino domestico, con schede di attività (corredate da foto) adatte anche ai principianti assoluti. Grazie ai suoi consigli le lettrici e i lettori scopriranno, ad esempio, come far germogliare un avocado, una testa d’aglio, una patata americana, come impostare l’orto in vaso e perfino come lanciarsi nella creazione del primo terrarium…

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Su ilLibraio.it la prefazione della blogger e influencer Chiara Cecilia Santamaria (@machedavero)

La cura del verde

di Chiara Cecilia Santamaria

Il complicato e faticoso trasloco che dopo otto anni in Inghilterra ci ha riportati in Italia è stato anche il momento in cui ho fatto germogliare la mia prima pianta: un seme di avocado, non a caso chiamato Brit. Ha messo fuori le radici qualche giorno prima che chiudessimo gli scatoloni e la decisione di portare la piantina con noi nel viaggio di rientro in macchina da Londra a Milano è stata inevitabile.

Brit ha viaggiato con me per migliaia di km, e oggi campeggia felice su un ripiano della mia libreria milanese con una dozzina di grandi foglie e diversi ‘fratelli’ che nel frattempo si sono aggiunti.

Crescere una pianta, prendermi cura di lei, è stato in quel momento anche un modo per prendermi cura di me.

Ultimamente ho sentito, fortissimo, il bisogno di riavvicinarmi alla natura. Non è stato solo l’avvento di certe mode hipster che vogliono farti tornare nelle baite nel bosco e riempirti la casa di piante, ma una necessità viscerale, sincera. Quando mi sono casualmente imbattuta nell’idea che la riconnessione con la natura è parte di un processo di guarigione, ho capito il motivo di questa spinta. È arrivata infatti proprio dopo alcuni anni veramente bui della mia vita, quando ho pian piano ripreso il totale possesso di me, incluse le parti più luminose e piene di speranza e sorrisi.

Far germogliare qualcosa, per me, è più che un accadimento botanico, piuttosto un grande simbolo di ritrovata armonia con un mondo naturale che per molto – troppo – tempo abbiamo registrato come mero sfondo della nostra esistenza. A tratti meraviglioso, ma mai in reale correlazione con noi e con le nostre vite.

Credo che se più persone iniziassero a capire la potenza che esiste in un singolo, piccolo seme, e la resilienza insita nella natura che anno dopo anno muore e risorge, cambia e si adatta, resiste e fiorisce, forse il nostro mondo godrebbe di un rispetto e di una considerazione diversa.

Scrivo queste righe da casa di mia madre, dove sono rimasta bloccata durante la quarantena. Sono arrivata a febbraio, e ho visto ogni giorno lo stesso paesaggio nel giardino sotto casa. Ogni giorno ho notato i cambiamenti degli alberi da frutto: i rami spogli prima. Le gemme, e poi i fiori. I petali che sono caduti e hanno lasciato il posto alle foglie. Infine, i piccoli frutti che proprio oggi ho iniziato a notare. Albicocche vellutate grandi come polpastrelli. Minuscole ciliegie verdi. Grappoli di nespole in maturazione.

felicità verde

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Mi sembra una magia che lasciamo troppe volte scorrerci intorno senza davvero capirla e goderla. E per farlo, basta davvero poco. Anche un terrazzo. Anche una piccola cassetta di legno. Dopo quel giro in giardino ho chiamato Simonetta e ho chiesto consiglio per iniziare a replicare qualcosa di quella meraviglia anche per conto mio, a casa.

Perciò quando lei mi ha mandato le bozze di Felicità verde, piccolo libro di «giardinaggio di resistenza», l’ho accolto con entusiasmo. Con la sua guida esperta so di poter fare grandi cose, e consiglio lo stesso anche a voi. No, non punto a far crescere un nespolo sul balcone, ma sono sicura che siamo tutti capaci di dar vita a piante e frutti. A piccole e grandi magie.

Provate: la soddisfazione è enorme.

(continua in libreria…)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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