Al via una rubrica che apre prospettive inedite su mondo vegetale e letterario, fornendo gli elementi di una vera e propria “botanica degli scrittori”: pratici consigli su come acquistarli, concimarli, farli fiorire e proteggerli dalle intemperie…

Si definiscono autotrofi gli organismi che riescono a creare energia a partire da sostanze inorganiche. Il che se ci pensate è già meraviglioso. Tra gli organismi autotrofi più complessi e affascinanti ci sono le piante, che nel sintetizzare la luce (ragazzi, la luce!) rilasciano ossigeno messo a disposizione di tutte le altre creature per la loro sopravvivenza.

Se ci pensate bene, tuttavia, a parte le piante, si tratta della descrizione più creativamente scientifica che si possa dare di… uno scrittore, essere che trae quotidianamente nutrimento dalla materia inerte dell’esperienza umana, liberando nell’atmosfera una forma particolarissima, e per molti vitale, di ossigeno.

Bello, direte voi, anzi poetico. Certo, senza dubbio, anche se a proposito è bene ricordare lo sguardo che al mondo vegetale riservava proprio un poeta, e uno dei più grandi, ossia Giacomo Leopardi, quando scriveva:

Entrate in un giardino di piante, d’erbe, di fiori. Sia pur quanto volete ridente. Sia nella più mite stagione dell’anno. Voi non potete volger lo sguardo in nessuna parte che voi non vi troviate del patimento. Tutta quella famiglia di vegetali è in istato di souffrance, qual individuo più, qual meno. Là quella rosa è offesa dal sole, che gli ha dato la vita; si corruga, langue, appassisce. Là quel giglio è succhiato crudelmente da un’ape, nelle sue parti più sensibili, più vitali. (…) Quella pianta ha troppo caldo, questa troppo fresco; troppa luce, troppa ombra; troppo umido, troppo secco. L’una patisce incomodo e trova ostacolo e ingombro nel crescere, nello stendersi; l’altra non trova dove appoggiarsi, o si affatica e stenta per arrivarvi…

Che poi a pensarci bene è la descrizione tutto sommato realistica anche di un piano editoriale o di un festival letterario italiano.

Insomma, se la scrittura è quello che in tassonomia si chiama un “regno”, proprio come avviene per le piante (Plantae) anche gli scrittori sono definibili secondo il loro aspetto. Avremo quindi scrittori alberi, scrittori arbusti, scrittori cespugli, scrittori succulenti o cactacei, ma anche scrittori felci, scrittori muschi, scrittori rampicanti ecc. ecc.

Sarà cura di questa formidabile rubrica aprirvi prospettive inedite su mondo vegetale e mondo letterario, fornendovi gli elementi di una vera e propria botanica degli Scrittori, con mille pratici consigli su come acquistarli, concimarli, farli fiorire e proteggerli dalle intemperie.  Buona lettura!

* L’autore è direttore editoriale della Longanesi

 

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