In libreria “L’Italia profonda – Dialoghi dagli Appennini”, confronto tra il paesologo Franco Arminio e Giovanni Lindo Ferretti, ex cantante dei CCCP e dei CSI
C’è un’Italia assopita che non è quella delle grandi città, né quella dei borghi patinati che vediamo sui dépliant turistici. C’è un’Italia che non è Roma o Milano, né tanto meno Civita di Bagnoregio o la costiera amalfitana.
C’è un’Italia che non sta sotto i riflettori ma se ci capita è a causa di qualche catastrofe naturale. C’è un’Italia che rischia l’estinzione, che è silenziosa, disabitata: è l’Italia dell’entroterra appenninico, delle zone collinari e pedemontane, dei piccoli borghi abbandonati, ai margini del commercio, dell’industria, della cultura.
A raccontarla, ne L’Italia profonda – Dialoghi dagli Appennini (Gog edizioni) sono il paesologo Franco Arminio, che gira l’Italia interna cantando poesie, e Giovanni Lindo Ferretti, ex cantante dei CCCP e dei CSI, che oggi dimora sulle alture di Cerreto Alpi, ricucendo i legami millenari che avvolgono uomini, cavalli e montagne. Due storie appenniniche dalle diverse prospettive si intersecano in più punti, dando vita a un dialogo costruttivo e al tempo stesso malinconico su un mondo dimenticato da Dio, che però resta l’unico luogo da dove Dio si può ascoltare.