Stando all’indagine, inoltre, le bambine sono mediamente più brave dei bambini e gli scolari del Nord più bravi di quelli del Sud. Il contesto in cui si cresce, ovviamente, resta fondamentale: chi vive in famiglie in cui ci sono almeno 100 libri in casa ottiene risultati migliori – I dettagli

Come riporta l’Ansa, stando a un’indagine condotta dall’Invalsi, nell’ambito di una rilevazione internazionale dell’Iea svolta in 50 Paesi, sull’apprendimento della lettura (Pirls) negli studenti di 9-10 anni, nel 2016 migliorano rispetto alla rilevazione 2011 le capacità di lettura dei bambini italiani. Viene superato il punteggio medio (548 a 500) ottenuto dai Paesi Ocse e dai Paesi Europei.

Stando all’indagine (che ha coinvolto circa 3.900 studenti italiani), inoltre, le bambine sono mediamente più brave dei bambini e gli scolari del Nord più bravi di quelli del Sud. Sempre sull’Ansa si legge che, per quanto riguarda il livello delle performance, la percentuale di studenti italiani che raggiunge quello avanzato, rispondendo con successo ai quesiti più difficili di Pirls, è dell’11%, in linea con la media Ue e Ocse.

Va anche detto che il contesto in cui si cresce resta fondamentale: chi vive in famiglie in cui ci sono almeno 100 libri in casa (vale solo per l’8% dei bambini in Italia…) ottiene risultati migliori (595), rispetto a chi a casa ha meno di 25 volumi (6%; 507). E sulla performance incide anche la lettura personale al di fuori dell’orario scolastico.

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