“Che ha delle visioni, delle apparizioni soprannaturali o delle allucinazioni visive… i visionari hanno spesso il ruolo di angeli nella letteratura”, così la Treccani definisce il termine visionario. Parola che troviamo, declinata al femminile, nel titolo di un’interessante antologia curata da Ann e Jeff Vandermeer, baluardi della fantascienza contemporanea: “Le Visionarie”, ventinove racconti di autrici che si sono dedicate al genere, sia ieri che oggi, per creare un “viaggio nel tempo, laddove i contorni di una corrente o di un periodo passato vanno definendosi con sempre maggior chiarezza”

“Che ha delle visioni, delle apparizioni soprannaturali o delle allucinazioni visive… I visionari hanno spesso il ruolo di angeli nella letteratura”, così la Treccani definisce il termine visionario. Parola che troviamo, declinata al femminile, nel titolo di un’interessante antologia curata da Ann e Jeff Vandermeer, baluardi della fantascienza contemporanea. Lui è autore tra gli altri titoli di Annientamento, edito Einaudi, e in Italia sta per arrivare la sua ultima fatica, Borne, sempre per lo stesso editore. Lei, invece, ha fondato la casa editrice Buzz Press e ha diretto la rivista Weird Tales, dedicata all’horror e al fantastico.

Ne Le Visionarie. Fantascienza, fantasy e femminismo: un’antologia (nelle librerie italiane per il nuovo marchio Not)  i due hanno raccolto e selezionato ventinove racconti di autrici che si sono dedicate al genere, sia ieri che oggi, per creare un “viaggio nel tempo, laddove i contorni di una corrente o di un periodo passato vanno definendosi con sempre maggior chiarezza”.

Il volume, infatti, nonostante non segua un ordine cronologico, potrebbe essere letto come un manuale per scoprire e avvicinarsi alla speculative fiction femminista, in cui opere di nomi celebri come quello di Ursula K. Le Guin, recentemente scomparsa, si incontrano con firme molto meno conosciute in Italia.

I racconti, tradotti in italiano da un team di traduttrici capitanate da Claudia Durastanti e Veronica Raimo, affrontano una varietà di temi accomunati dalla vicinanza con l’esperienza che le donne hanno della vita. Non mancano i racconti dedicati alla maternità: se Le madri di Shark Island di Kit Reed esaspera la condizione delle “madri inutili” di figli adulti, Racconti dal seno di Hiromi Goto raffigura con maestria una condizione comune a molte neomamme, che però prende una svolta surreale ma liberatoria.

Il corpo e l’identità sono un altro leitmotiv della raccolta, che include anche Il sonno delle piante della scrittrice belga Anne Richter. Al centro della narrazione una giovane donna che si trasforma in un vegetale. Parallelismi con la natura e riflessioni sull’essere una donna si ripresentano anche ne L’amore tra invertebrati di Pat Murphy e nel racconto dal tono apocalittico La soluzione della mosca della scrittrice Alice Bradley Sheldon, che fino al 1977 si è firmata come James Tiptree Jr, giudicando l’uso dello pseudonimo maschile un “buon travestimento”. La sua opera verte attorno al dilagare di uno strano virus che colpisce gli uomini e li rende assetati di sangue femminile, incluso quello di mogli e figlie. C’è una malattia anche ne La sera, il giorno e la notte dell’afroamericana Octavia E. Butler, ma in questo caso alcune donne, nate da genitori affetti, sembrano avere il potere di cambiare le cose.

Le Visionarie accoglie anche un racconto storico di Angela Carter: tratto da un fatto di cronaca nera, svela l’oppressione morale, fisica e intellettuale a cui le donne della borghesia americana erano spesso costrette a sottostare e i violenti exploit che ne potevano derivare.

Le Visionarie è un’antologia da leggere perché racchiude il racconto del mondo dal punto di vista femminile. E ogni vicenda è capace di far riflettere a fondo, proprio perché affrontata tramite la lente distortiva della speculative fiction che permette l’apertura a prospettive inusuali, inedite, raccapriccianti, ma difficili da dimenticare.

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