“Le librerie possono svolgere attività di consegna a domicilio o in modalità drop presso gli esercizi commerciali aperti e questo in alternativa alla consegna tramite corriere”. Il tutto, ovviamente, rispettando le disposizioni per la tutela dei lavoratori. Questa comunicazione da parte dell’Associazione Librai Italiani, si precisa, è però “frutto di un’interpretazione che ci è stata data da Confcommercio sulla base delle faq del Governo”. A questo proposito l’Ali consiglia di “prendere contatto con gli uffici del commercio del vostro comune” – Tutti i dettagli

ARTICOLO IN AGGIORNAMENTO… *

Il blocco dell’attività delle librerie causa emergenza covid-19, stando all’ufficio studi dell’Associazione Librai Italiani – Confcommercio, produrrà per il periodo 23 febbraio – 25 marzo un significativo calo atteso di fatturato (qui i dettagli). Paolo Ambrosini, presidente dell’Ali, ha definito “compromessa” la redditività dell’anno per le librerie.

Allo stesso tempo, lo stesso Ambrosini ha inizialmente comunicato il 18 marzo alle libraie e ai librai una novità importante (e positiva) legata alle consegne a domicilio, di cui molto si è discusso: “E’ grazie al lavoro dell’associazione se a Belluno il Comune ha consentito con ordinanza del Sindaco le consegne a domicilio da parte delle librerie, e se sempre nella serata di ieri finalmente ci è arrivata la comunicazione che le librerie possono svolgere attività di consegna a domicilio o in modalità drop presso gli esercizi commerciali aperti e questo in alternativa alla consegna tramite corriere; in entrambi i casi occorre essere molto ligi nel rispetto delle disposizioni per la tutela dei lavoratori dotandoli quindi dei dispositivi di protezione, nell’evitare il più possibile contatti con terzi e nel ridurre l’uso del contante; a queste prescrizioni aggiungo una considerazione personale: valutiamo attentamente il contesto sanitario nel quale operiamo. Oggi l’obiettivo principale anche per noi operatori è che la crisi sanitaria passi quanto prima e molto dipende anche dai nostri comportamenti”.

In una seconda comunicazione, del 19 marzo, Ambrosini ha precisato che, “in base a quanto comunicatoci da Confcommercio, per le librerie è possibile consegnare ai propri clienti secondo queste tre modalità:
Tramite corriere (a tal proposito vi ricordiamo la convenzione che Ali ha stipulato con SDA, chiedetela via mail)
Consegna diretta a cura della libreria presso il domicilio del cliente. Consigliamo il pagamento anticipato per evitare contatti (che in questo momento è meglio evitare al massimo)
Consegna in modalità drop presso gli esercizi aperti (edicole o tabaccherie).

Il tutto sempre nel rispetto delle norme di sicurezza (distanza, guanti, mascherina etc.). Abbiamo richiesto a Confcommercio una comunicazione ufficiale a supporto delle librerie per eventuali controlli durante le consegne a domicilio che speriamo di farvi avere quanto prima. Vi informiamo inoltre che i colleghi che sono stati fermati per i dovuti controlli, non hanno avuto alcuna sanzione“.

*AGGIORNAMENTO DELLE ORE 19 DEL 19 MARZO 2020

E’ però arrivato nella serata del 19 marzo un terzo importante aggiornamento da parte della stessa Ali: “A integrazione delle circolari inviate sul tema della consegna a domicilio o in modalità drop vi evidenziamo che quanto comunicatovi è frutto di un’interpretazione che ci è stata data da Confcommercio sulla base delle faq del Governo. Dato che è un’interpretazione, e che in base al dpcm i libri non sono considerati beni di prima necessità, vi consigliamo di prendere contatto con gli uffici del commercio del vostro comune per avere conferma di quanto indicato dall’ufficio legale di Confcommercio che di seguito vi riportiamo:

Queste risposte, ove possibile, fanno riferimento a fonti normative ma, molto più spesso, si fondano sulla nostra interpretazione dei provvedimenti emanati e sulle faq pubblicate sul sito del Governo. Le faq, soprattutto, sono in continuo aggiornamento come è logico vista la situazione eccezionale che stiamo vivendo che non consente di seguire sempre il percorso ordinario e privilegia canali informali, più veloci e di ampia diffusione. Riassumendo: restiamo convinti, sia sulla base dei DPCM emanati, che guardando alle faq, che sia possibile, per le attività di commercio al dettaglio sospese, effettuare consegne a domicilio”.

A conforto di quanto sopra vi segnaliamo che vi sono comuni che hanno già autorizzato la consegna a domicilio, come ad esempio Belluno, ma anche altri che l’hanno negata come Aosta a seguito di parere negativo della protezione civile regionale. Confcommercio inoltre ci informa che sono in corso ulteriori approfondimenti dei quali vi faremo avere nelle prossime ore gli esiti. Resta inteso che in questo momento i comportamenti individuali sono fondamentali per il superamento della crisi sanitaria che stiamo vivendo; vi invito quindi a valutare con estrema attenzione l’opportunità di svolgere un’attività che potrebbe contrastare con l’obiettivo indicato dal dpcm di salvaguardia della salute pubblica…”.

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