Da “Ragazzi di vita” a “La strada”, passando per “L’isola di Arturo”: in occasione dell’uscita del suo nuovo romanzo, “Le creature”, dedicato ai ragazzi di vita del terzo millennio, su ilLibraio.it Massimiliano Virgilio seleziona alcuni libri che raccontano storie dei ragazzini ribelli e straordinari

Ci ho messo del tempo a capire il tipo di scrittore che mi sarebbe piaciuto diventare. Se uno di quelli con la testa china sul passato o con il cuore rivolto al futuro. Immagino siano lecite entrambe le direzioni, ma preferisco la seconda. Niente più di una storia in cui riconoscere un collegamento con un personaggio letterario, pur nell’enorme distanza che separava la mia cameretta di ragazzino di periferia a Napoli da quella del collegio di Holden Caulfield, mi ha permesso di ritrovare nello smarrimento una via d’uscita, una strada per la libertà dall’oppressione del mondo adulto.

Le storie dei ragazzini ribelli e straordinari, dei ragazzini inadatti, innocenti, crudeli, criminali, dalla parte del torto, dei rivoltosi in fuga per la libertà e per sfuggire a una condizione di oppressione, sono le storie che mi è sempre piaciuto leggere. Ecco alcuni libri che parlano di loro.

Ragazzi di vita di Pier Paolo Pasolini

Ragazzi di vita di Pier Paolo Pasolini

Quanti modi ci sono di immaginarsi diversamente da come il contesto in cui nasciamo e cresciamo ci vede? Due. Diventare artisti o criminali. Il Riccetto, Marcello, Agnolo, e tutti i protagonisti di questo romanzo di borgata, sono entrambi, feroci e crudeli, ingenui e puri, come solo un ragazzino che ruba una barca e poi si lancia nel Tevere per salvare una rondinella, rischiando la vita (Garzanti).

Pedagogia degli oppressi di Paulo Freire

Pedagogia degli oppressi di Paulo Freire

Nel 1968 usciva questo libro fondamentale per chiunque abbia a cuore il concetto di educazione. Spiegandoci che non può esserci educazione senza la liberazione degli uomini dall’oppressione. E per farlo, gli uomini hanno bisogno di chiedersi l’un l’altro qualcosa in più, non devono aspettare, devono collegare le proprie scelte individuali al destino del mondo. E vivere realmente da persone democratiche (Gruppo Abele).

La strada di Cormac McCarthy

La strada di Cormac McCarthy

Sentirsi in fuga, verso l’ignoto, in un modo ormai distrutto. Succede a un ragazzino e a suo padre. Non hanno un nome, come più nessuno ormai. Ma anche nell’Apocalisse di un tempo finito, la luce arriva a illuminare il nuovo giorno. C’è sempre una terra in cui fuggire (Einaudi).

Insegnare al principe di Danimarca di Carla Melazzini

Insegnare al principe di Danimarca di Carla Melazzini

Tra tutti i libri per capire la città eternamente incompresa che è Napoli, con i suoi ragazzini sempre sull’orlo dell’abisso, questo di Carla Melazzini – insegnante, pedagogista, che insieme al marito Cesare Moreno se ne venne nella città Partenopea dando vita alla straordinaria esperienza dei “maestri di strada” – Insegnare al principe di Danimarca è probabilmente il migliore (Sellerio).

L’isola di Arturo di Elsa Morante

L’isola di Arturo di Elsa Morante

Ora che ci penso, non so nemmeno perché dovrei giustificare la presenza di un capolavoro della letteratura italiana come L’isola di Arturo in una lista di libri da consigliare a qualcuno, di qualsiasi taglio e per qualsiasi ragione (Einaudi). C’è qualche buon motivo per non leggerlo?

 

massimiliano virgilio

L’AUTORE E IL SUO NUOVO LIBRO – Massimiliano Virgilio è nato a Napoli nel 1979. Collabora con il Corriere del Mezzogiorno, Radio3 Rai ed è responsabile dell’area cultura di Fanpage.it. Il suo romanzo precedente, L’americano (Rizzoli, 2017), che diventerà una serie televisiva prodotta da Leone Film Group, è stato tradotto in Russia, Giappone e Cina, dove è stato un caso editoriale.

Il nuovo romanzo di Virgilio, Le creature (Rizzoli), racconta i ragazzi di vita del terzo millennio: la trama ci porta a Napoli, dove Leonessa manda avanti una casa famiglia illegale nella periferia della città. Qui vivono i figli dei clandestini che possono permetterselo. La donna sta contando delle banconote, mentre alle sue spalle un dobermann ringhia legato alla catena.

Liu deve lavorare fuori città e non può tenere suo figlio con sé: paga, lo lascia e se ne va. Han ha quattordici anni ed è cinese, almeno così c’è scritto sul passaporto. Da quel momento iniziano i risvegli nella campagna imbastardita oltre l’aeroporto di Capodichino, dove gli aerei decollano verso mete ignote.

Lì, nel cortile, Han incontra l’ucraino Dimitri e il senegalese Ismail, che gli insegnano a rubare magliette di Messi al mercato di Poggioreale. E poi c’è Nina, una sbavatura di inaudita meraviglia su quel quadro di cemento e spazzatura. Loro sono i figli di nessuno. Sono gli invisibili, i “fantasmini”. Sono i fiori senza radici, quelli che, però, sono disposti a tutto per prendersi la loro terra.

Quando Manuel, il figlio della Leonessa, esce dal carcere e vuole ritornare nel giro, trascinando Han in un vortice di violenza senza uscita, nel cuore del ragazzo il desiderio di salvarsi si risveglia e diventa sempre più feroce. Ma non c’è salvezza che non sia condivisa, anche se il prezzo da pagare rischia di essere troppo alto.

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