Resoconti storici, accenni teorici ed esempi, fino ad arrivare alla nascita del cosiddetto “e-taliano”: in libreria la raccolta di saggi del linguista Luca Serianni

Luca Serianni, linguista e filologo italiano, conosciuto anche per la Grammatica italiana. Italiano comune e lingua letteraria (Utet, 1988), raccoglie i suoi saggi sulla lingua italiana in un volume unico, edito da Treccani Libri: L’italiano, parlare, scrivere, digitare (prefazione di Giuseppe Antonelli)

“Dall’ultimo decennio del secolo scorso, la telematica ha fatto sentire i suoi effetti anche nel dominio della scrittura (…)”, afferma Serianni in riferimento al volume. “Ciò ha comportato non solo un certo ibridismo di tratti tipicamente scritti e tipicamente orali, ma anche l’apertura alla prospettiva ipertestuale, che è stata giudicata non a torto rivoluzionaria”.

Copertina saggio Serianni

Oltre a essere stato professore di Storia della lingua italiana alla Sapienza di Roma, Serianni è socio dell’Accademia della Crusca e dei Lincei. Ne L’italiano, parlare, scrivere, digitare spiega le dinamiche che attraversano la lingua parlata e scritta. Molto spesso si dimentica che buona parte delle lingue parlate nel mondo non ha mai avuto una forma scritta, pensando che la seconda sia una semplice emanazione della prima.

Oggi, con l’uso dei messaggi e dei social network, si vive in un’epoca in cui la sovrapposizione tra lingua parlata e scritta si è fatta evidente. È vero che il parlato in quanto codice primario ha ormai sporcato la limpidezza dello scritto? Serianni guida il lettore in un viaggio attraverso le diverse forme che il testo scritto ha assunto nel tempo a seconda delle emozioni, delle informazioni, delle nozioni da veicolare.

Attraverso resoconti storici, accenni teorici ed esempi, l’autore giunge alla creazione dell’e-taliano: l’italiano digitato nato dalle nuove forme di comunicazione.

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