Il giornalista Filippo Conticello racconta 25 lunghi anni di coraggio e tante storie di lotta alla mafia

E’ stato recentemente presentato alla Fiera del Levante di Bari il quarto libro della collana ‘Arcipelago mafie- economia- impresa’, curata da Tano Grasso. A firmare Storia del movimento antiracket 1990- 2015 (Rubettino), è il giornalista Filippo Conticello, già autore de L’isola che c’è (la Sicilia che si ribella al pizzo), pubblicato nel 2008 da Round Robin.

“Solo chi, da investigatore, magistrato o vittima ha affrontato nei primi anni Novanta il fenomeno dell’estorsione, spesso riconducibile a organizzazioni malavitose di stampo mafioso, può comprendere a pieno l’importanza fondamentale del movimento associazionistico. La vittima si trovava in quegli anni spesso drammaticamente sola, era molto più facile “allinearsi”, piegarsi, piuttosto che ribellarsi…”. Comincia così la prefazione di Santi Giuffrè, Commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura.

Conticello conosce bene il tema (si è laureato alla Sapienza di Roma con una tesi sul fenomeno del racket delle estorsioni mafiose, con la quale ha vinto il premio “Giancarlo Siani” a Napoli) e racconta 25 lunghi anni di coraggio: è l’inizio degli anni ’90 e, tra i monti Nebrodi e il mar Tirreno, un gruppo di mercanti rialza la testa. Capo d’Orlando dice no ai signori del pizzo, organizza la prima associazione antiracket. È uno strumento innovativo per sottrarre il singolo operatore economico alla solitudine ed evitare il sacrificio di altri Libero Grassi. Un modello felice, da riprodurre ovunque ci siano imprenditori pronti a ribellarsi all’estorsione mafiosa.

Il libro racconta questo contagio positivo, lo sviluppo delle associazioni in piccoli paesi e grandi centri. Nel resto della Sicilia, in Calabria e Puglia, fino allo sbarco a Napoli e in Campania. Un movimento, la Fai (Federazione antiracket italiana), che cresce e produce denunce. Risultati pratici, perfino una legge di sistema che tutela gli imprenditori ribelli. Se attraverso il consumo critico elaborato dal Comitato Addiopizzo la battaglia si arricchisce di nuovi contenuti, ora anche la Confindustria ha scelto da che parte stare.

E’ possibile scaricare gratuitamente il prezioso volume dal sito Antiracket.info.

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