Al via la Fiera del libro di Francoforte e, come di consueto, arrivano i nuovi dati sul mercato del libro italiano…

Al via la Fiera del libro di Francoforte e, come di consueto, arrivano i nuovi dati sul mercato del libro italiano che, come sottolinea un comunicato dell’Aie, conferma anche per i primi otto periodi del 2016 il trend positivo dell’anno scorso, registrando nei canali trade (librerie, librerie online – al netto di Amazon – e grande distribuzione organizzata) un +0,2% per il fatturato dei libri di carta secondo i dati Nielsen per l’Associazione Italiana Editori. E’ ancora segno meno invece per le copie vendute, -2,9% (circa 1,4milioni di copie di libri di carta vendute in meno), ma comunque un calo più contenuto rispetto al -5% dello stesso periodo dello scorso anno.

Alla Buchmesse lo Spazio Italia è cresciuto. Quest’anno ospita 107 editori, oltre il doppio del 2015, e, tra questi, quelli di due Regioni in particolare, Lazio e Piemonte. Una collettiva – organizzata da Ministero dello Sviluppo Economico, ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane e AIE – per far partecipare sempre più editori italiani al più importante appuntamento internazionale per lo scambio dei diritti.

Sono complessivamente 250 gli editori italiani presenti alla 68esima edizione della Fiera.


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Torniamo ai dati: si segnala un crescente peso dell’export di diritti di libri italiani all’estero (+11,7% nel 2015), un progressivo maggior peso delle proposte degli autori italiani rispetto alle traduzioni dall’estero (che oggi scendono a quota 17,6% quando solo qualche anno fa erano al 23-24%), una forte crescita della produzione di titoli (+6,5% quelli di carta, +21% quelli ebook).

Il problema resta il numero dei lettori: la penetrazione della lettura di libri in Italia è tornata nel 2015 a crescere (42%), certo, ma tra le editorie avanzate registra la peggiore perfomance, confrontandosi con il 62,2% della Spagna, il 69% della Francia, il 68,7% della Germania, il 73% negli Stati Uniti, l’84% del Canada, l’86% del Belgio fino al 90% della Norvegia (elaborazioni Ufficio studi AIE).

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Federico Motta (presidente Aie, Associazione Italiana Editori)

“Stiamo lavorando in modo importante su questo – ha sottolineato il presidente dell’Aie, Federico Motta -. La nostra sfida sul piano industriale ci porta a investire sulle fiere, sull’internazionalizzazione delle nostre produzioni e sulla visibilità delle nostre case editrici. E lo stiamo facendo con qualche risultato, se ci è stato riconosciuto il coordinamento di un progetto europeo come Aldus che mette in rete le Fiere del libro, puntando a valorizzare la mobilità transnazionale delle opere letterarie europee e dei professionisti del libro attraverso eventi congiunti, networking e attività di formazione. Questo però non basta: occorre investire sui lettori, anzi far crescere un lettore nuovo. Lo stiamo facendo con #ioleggoperché, il progetto che dal 22 al 30 ottobre vuole sviluppare in tutta Italia le biblioteche nelle scuole e nelle aziende per rendere quotidiano il rapporto con i libri”.

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Qui di seguito i principali indicatori dal Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2016, a cura dell’Ufficio studi AIE e disponibile da oggi sui principali store online:

-Il mercato complessivo del libro riprende a crescere nel 2015: sale a quota 2,530miliardi di euro il fatturato complessivo del mercato del libro nuovo nel 2015, con una crescita del +0,2% sull’anno precedente. In questa stima non sono considerate le vendite di libri allegati a quotidiani e periodici (circa 91,7milioni di euro, in crescita del 7,3% rispetto al 2014). Se si considera come comprendente il “perimetro del mercato” l’usato, il remainders, il non book (cioè i prodotti non strettamente librari venduti in libreria) la crescita raggiunge il +0,5% sul 2014, pari a 2,680miliardi. Il mercato ebook copre a fine 2015 il 4,2% dei canali trade e raggiunge quota 51milioni di euro (+25,9% sul 2013).

-Cresce per il terzo anno consecutivo la vendita di diritti all’estero, con un +11,7% nel numero di titoli ceduti. Nel 2001 si vendevano all’estero diritti per 1.800 titoli, nel 2010 (anno pre-crisi) 4.217, nel 2015 si arriva a quasi 6mila titoli (5.914: sono più dell’8% della produzione nazionale).

-Sul fronte delle traduzioni. i dati di IE-Informazioni editoriali quantificano in un 17,6% i titoli (novità e nuove edizioni) pubblicati nel 2015 e tradotti da una lingua straniera (circa 11.549, compresi i classici e gli autori di cui le case editrici disponevano già dei diritti).

-Uno sguardo sul 2016: il mercato nei primi sei mesi dell’anno conferma la ripresa. Dal punto di vista dei titoli si passa dai 30.961 titoli pubblicati tra gennaio e giugno 2015 ai 32.903 di quest’anno (+6,3%). Il cambiamento produttivo più evidente però, come è facile immaginare, avviene ancora una volta con la crescita dei titoli in formato e-book: erano 26.908 nel primo semestre del 2015, sono 41.538 quest’anno (+54,4%).

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