Cresce l’attesa per l’inaugurazione, a Palazzo Reale, della grande mostra dedicata al genio di Leonardo, in occasione di Expo. Per l’occasione arriva in libreria un itinerario leonardesco nella Milano dei nostri giorni

Nel 1482 Leonardo da Vinci entra per la prima volta a Milano. Ha trent’anni, poca esperienza del mondo e tra le mani solamente una spavalda lettera di presentazione per il signore della città, l’ambizioso Ludovico il Moro, in cui si descrive capace ed esperto in ogni campo, dall’arte della guerra all’edilizia. Vuole fare fortuna, è giovane e ha tanta voglia di mettersi gioco. Riuscirà perfettamente nel suo intento, perché quando partirà dopo quasi tre decenni alla volta della corte francese di Francesco I, lascerà una città profondamente mutata, una metropoli moderna e all’avanguardia, fiera delle proprie tradizioni ma già orientata verso l’Europa.

Gran parte di questa trasformazione è merito suo: alla corte sforzesca Leonardo ha infatti potuto sviluppare ed esercitare tutte le sue abilità, dall’architettura all’ingegneria idraulica, dalla pittura dei celeberrimi ritratti alla scenografia di spettacoli teatrali con effetti speciali mai visti prima. Milano, con la vivacità e lo spirito dinamico che la contraddistinguono, è il luogo perfetto per permettere al suo genio eclettico di spaziare senza limiti, lasciando segni che restano ancora visibili a distanza di cinque secoli.

Garzanti

Il 15 aprile, in occasione di Expo, a Palazzo Reale viene inaugurata una grande mostra dedicata al genio di Leonardo. Per l’occasione, arriva in libreria per Garzanti il libro di  Marina Migliavacca, che accompagna il lettore in un itinerario avvincente tra luoghi ricchi di fascino e storia, raccontando l’avventuroso rapporto tra il più grande genio italiano e la città che gli ha dato la fama.

Sempre a Milano fino al 31 ottobre 2013,  in Piazza della Scala, è in programma Leonardo3 – Il Mondo di Leonardo.

Su ilLibraio.it la mappa dei luoghi di Leonardo e l’appendice del volume (per gentil concessione di Garzanti)

Mappa Leonardo

 

Raccontando la storia di Leonardo a Milano abbiamo citato molti luoghi geografici della città e del circondario, molti edifici, alcuni dei quali esistono ancora, e molte opere, di Leonardo e degli artisti che hanno avuto a che fare con lui. Per chi cerca oggi le tracce del maestro ci sono diversi itinerari possibili, alcuni smaccatamente turistici, altri più del cuore. Com’è intuibile per chi ha avuto la pazienza di leggerci fin qui, noi siamo per la seconda ipotesi. Molti secoli ci dividono da quegli anni e molto è andato perduto. Non importa. Noi pensiamo di poter ritrovare un po’ di Leonardo andando a visitare il refettorio delle Grazie e immaginandoci il maestro e il Montorfano intenti a dipingere, oppure curiosando tra i fogli esposti del Codice Atlantico, o ancora ammirando il suo cavallo modernamente rivisitato, o inseguendo le opere dei suoi allievi all’Ambrosiana e a Brera, certo, ma anche semplicemente guardando la stessa acqua dell’Adda che lui guardava a Vaprio, o gli stessi corni di Paderno che dipinse nei suoi sfondi. Come scriveva lui stesso: «L’acqua che tocchi de’ fiumi è l’ultima di quella che andò e la prima di quella che viene. Così il tempo presente».

Ecco qualche posto dove cercare un po’ di Leonardo:

Pinacoteca di Brera, Milano.

Perché: alla pinacoteca di Brera ci sono molte opere del periodo di Leonardo, a partire dalla Pala sforzesca. Ci sono opere dei seguaci più noti del maestro che abbiamo citato nel nostro libro.

Castello Sforzesco, Milano.

Perché: Leonardo ci ha bazzicato parecchio e c’è da vedere la Sala delle Asse da lui dipinta.

Pinacoteca del Castello Sforzesco, Milano.

Perché: ci sono presenze interessanti di leonardeschi e ci possiamo trovare i volti di persone incontrate in questo

libro, come per esempio il ritratto di Isabella d’Aragona del Boltraffio. Ci sono anche sculture dell’epoca.

Biblioteca Trivulziana, Milano.

Perché: vi si conserva il Codice Trivulziano di Leonardo.

Pinacoteca Ambrosiana, Milano.

Perché: qui non ci sono solo gli allievi, ma anche il maestro, prima di tutto con il Ritratto di musico (quello di Gaffurio di cui abbiamo parlato).

Biblioteca Ambrosiana, Milano.

Perché: conserva il Codice Atlantico.

Museo Poldi Pezzoli, Milano.

Perché: ci sono dipinti di leonardeschi lombardi.

Museo della Scienza e della Tecnica, Milano.

Perché: c’è molto da vedere su Leonardo.

Basilica di Santa Maria delle Grazie, Milano.

Perché: c’è il Cenacolo.

Casa degli Atellani – Vigna di Leonardo, Milano.

Perché: c’è la famosa vigna di Leonardo.

Conca dell’Incoronata, Milano.

Perché: è la conca-modello di Leonardo, vicina al ponte delle Gabelle.

Cavallo di Leonardo, Milano.

Perché: è il famoso cavallo leonardesco «ricostruito».

Monumento a Leonardo (piazza della Scala, Milano).

Perché: è il monumento del Magni di cui abbiamo tanto parlato.

Villa Melzi, Vaprio d’Adda.

Perché: Leonardo vi ha soggiornato a lungo e volentieri e qui Francesco Melzi ha conservato per molto tempo i suoi scritti. Probabilmente era il suo posto preferito.

Mulino di Mora Bassa, Vigevano.

Perché: era un dono di nozze del Moro a Beatrice d’Este e contiene un ecomuseo vinciano.

Traghetto di Leonardo, Imbersago.

Perché: è il traghetto di cui si parla nel libro, molto suggestivo.

Cascina Bolla, Milano.

Perché: è la casa attribuita a Leonardo in via Paris Bordone.

Il Morivione, Milano.

Perché: è il quartiere del «suo» presunto glicine.

Palazzo del senato – Archivio di stato, Milano.

Perché: contiene documenti d’epoca e soprattutto l’unica firma originale di Leonardo.

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