L’autore e illustratore Peter Kuper dedica a New York il suo ultimo graphic novel: un epico poema d’amore, un diario di schizzi, attraverso cui raccontare i suoni, le luci, il caos e l’anonimato della grande città

“New York è un posto pericoloso, dove possono accadere cose terribili, ma è anche un posto che può cambiare persone ordinarie in supereroi”.

Dopo aver vinto l’Eisner Award nel 2016 con il graphic novel Rovine (Tunuè), Peter Kuper dedica a New York, una città che ha affascinato tanti artisti, un epico poema d’amore, un diario di schizzi, bozzetti, impressioni, piccoli avvenimenti – come la notte del 1981 in cui ha scalato il ponte di Brooklyn con un amico – e cambiamenti epocali come l’11 settembre.

Diario di New York

Nel graphic novel Diario di New York (Tunuè), Kuper, autore di illustrazioni apparse sul Time, MAD, The New York Times, nonché dell’adattamento a fumetti de La Metamorfosi di Kafka, disegna su carta i suoni, le luci, il caos e l’anonimato della grande città.

Matite colorate, penne, acquerelli, collage: materiale eterogeneo per dare vita a trent’anni di storia di una città frenetica, sempre diversa, vista con l’occhio critico e ironico dell’autore, tra citazioni di Swift e storie di fantapolitica in cui, in un insospettabile 1990, Donald Trump e Harry Helmsley si accodano per costruire un muro che separi la Manhattan ricca dal resto della città.

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