“La soluzione alle difficoltà a tavola c’è ed è alla portata di tutti: tornare a creare un clima più sereno intorno al momento dei pasti, lasciare che i bambini acquisiscano autonomia e non forzarli, offrire spesso e volentieri alimenti sani evitando quelli industriali, abituarli a una cucina casereccia… sono tutti ‘ingredienti’ per ottenere un buon rapporto con il cibo. Considerando l’incremento spaventoso dei disturbi psicologici infantili e del comportamento alimentare, possiamo considerarlo un grande investimento per il futuro dei bambini”. Torna in libreria la dottoressa e divulgatrice scientifica, nonché punto di riferimento per i genitori sui social, Carla Tomasini (conosciuta come PediatraCarla). Il suo nuovo libro “Giochiamo con i cibi amici” è un volume interattivo che, attraverso una divertente e coloratissima giocoterapia, aiuta i bambini a instaurare una relazione sana con il cibo – L’intervista

Dottoressa, divulgatrice scientifica e autrice, nonché punto di riferimento per i genitori sui social: stiamo parlando di Carla Tomasinipediatra con un master internazionale in nutrizione e tra le più note specialiste di alimentazione infantile in Italia.

Su Instagram, dove è seguita da oltre 185mila followerPediatraCarla (questo il nome con cui è conosciuta online) dispensa consigli a mamme e papà che hanno bisogno di qualche dritta per gestire i propri figli nelle piccole sfide quotidiane.

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“Stanotte piangeva e si toccava l’orecchio, è otite?”, “Dottoressa, ma se è solo raffreddore… perché ha la tosse?”, “Il percentuale di mio figlio è normale?”: PediatraCarla va incontro alle preoccupazioni e alle esigenze dei genitori, anticipando le potenziali domande che potrebbero sorgere in caso di dubbi, attraverso stories e post che presentano nozioni e suggerimenti.

Dopo aver pubblicato con successo Lo svezzamento è vostro: manuale pratico di autosvezzamento (Edizioni Sonda), PediatraCarla torna ora in libreria con un nuovo libro edito da La Coccinella, Giochiamo con i cibi amici, sempre incentrato sulla nutrizione e sul comportamento alimentare dei più piccoli.

giochiamo con i cibi amici

Si tratta di un volume composto da trenta pagine ricche di consigli per aiutare i bambini a instaurare una relazione sana con il cibo. Come spiegato infatti nel “decalogo della serenità a tavola” in chiusura del libro, molti bambini dai 2 ai 5 anni mostrano una certa tendenza a scartare alcuni alimenti per colore, forma o consistenza (spesso questi alimenti fanno parte del gruppo delle verdure e della frutta). Per questo PediatraCarla ha deciso di promuovere una divertente e coloratissima giocoterapia attraverso un libro interattivo, corredato da finestrelle a ante con sagomine press-out, raccontando la storia del piccolo Andrea e del Mago Blè Cosè.

ilLibraio.it ha raggiunto l’autrice per parlare del suo percorso professionale e del suo nuovo libro.

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Dottoressa, lei ha deciso di unire la professione di pediatra a quella di divulgatrice scientifica attraverso i social. Com’è nata questa idea?
“Divulgare significa rendere semplici concetti difficili affinché siano accessibili a tutti, esattamente quello che un pediatra deve fare ogni giorno per togliere ansie e paure ai genitori che non parlano il medichese. Farlo attraverso i social é un modo per dirlo a molte persone invece che ai propri pazienti e può avere una grande potenza quando ci sono eventi che interessano tutti quanti, come è successo durante la pandemia. Rispetto ad altri colleghi ho probabilmente un’abilità innata per la comunicazione, ma sono la stessa pediatra che spiega i concetti a una coppia di genitori in ambulatorio”.

Quali sono le domande e le problematiche che si trova ad affrontare più spesso  sui social?
“Beh, in pediatria mi consta che gli argomenti più gettonati siano il muco, la cacca, il vomito, il cerume, la pipì… niente di idilliaco insomma, ma certamene molto pratico! Scherzi a parte, ciò che mi trovo ad affrontare di più è la quotidianità delle famiglie, dalle nozioni di puericultura, all’educazione fino a ciò che più preme in ogni giornata: il momento dei pasti”.

Nonostante se ne parli tanto da anni sui media, in Italia c’è bisogno di una maggiore sensibilità nei confronti dell’educazione alimentare?
“Assolutamente sì. Basta guardarci intorno: ovunque vediamo bambini che mangiano junk food (‘cibo spazzatura’) come fosse la norma. Se ci sediamo al ristorante, intorno a noi ci saranno tavoli con bambini che mangiano pasta in bianco, cotoletta e patatine fritte. Gli spuntini offerti negli asili nido sono a base di alimenti ricchi di zuccheri (yogurt alla frutta, biscotti, succhi di frutta, cereali zuccherati) nonostante le linee guida parlino chiaro sul divieto di offrirli fino ai due anni di vita e limitarli fortemente negli anni successivi. Le mense scolastiche spesso ripetono gli stessi errori delle famiglie”.

Cioè?
“Sono ripetitivi, si basano quasi sempre su un piatto di pasta in bianco o al pomodoro con un secondo di carne, nonostante le linee guida consiglino di variare i cereali, usare spesso quelli integrali e abbondare con i legumi. Anche parlando con le famiglie emerge che la sana alimentazione non è affatto la normalità, ma è considerata ‘roba da fissati’, nonostante il prezzo di una dieta sbilanciata si paghi a caro prezzo sia in termini di salute che di spesa della sanità pubblica”.

Parliamo del suo nuovo libro, Giochiamo con i cibi amici. È un volume incentrato sulla nutrizione e, principalmente, su frutta e verdura. Tra i genitori dei suoi pazienti e tra i suoi follower, ha notato un crescente interesse verso un tipo di alimentazione più sana?
“Ciò che emerge è una crescente difficoltà nell’accettazione dei cibi che stanno alla base della piramide alimentare: verdura e frutta. Vengono regolarmente scartati dalla maggior parte dei bambini e il disturbo alimentare di tipo evitante/restrittivo dell’alimentazione è aumentato enormemente in seguito alla pandemia, anche se il trend era già in aumento negli anni precedenti”.

Quindi cosa fare?
“Tutte le famiglie possono beneficiarsi di un approccio più vicino alla piramide alimentare mediterranea, che prevede il consumo quotidiano di 5 porzioni di verdura o frutta. Oggi siamo lontanissimi da questo obbiettivo perché i bambini rifiutano proprio gli alimenti che più dovrebbero consumare”.

lo svezzamento è vostro pediatra carla

Crede che ci spingeremo verso un tipo di dieta sempre più vegetale?“Non so se riusciremo nell’intento (che è ciò che ci raccomandano tutte le linee guida!), ma certamente aiuteremo molti bambini ad arrivare a consumare le porzioni minime di alimenti vegetali, altrimenti dimenticati e troppo spesso assenti sulle nostre tavole, lo considero già un grande passo”.

C’è un consiglio generale che si sente di lasciare ai genitori più apprensivi?
“La soluzione alle difficoltà a tavola c’è ed è alla portata di tutti: tornare a creare un clima più sereno intorno al momento dei pasti, lasciare che i bambini acquisiscano autonomia e non forzarli, offrire spesso e volentieri alimenti sani evitando quelli industriali, abituarli a una cucina casereccia… sono tutti ‘ingredienti’ per ottenere un buon rapporto con il cibo. Considerando l’incremento spaventoso dei disturbi psicologici infantili e del comportamento alimentare, possiamo considerarlo un grande investimento per il futuro dei bambini”.

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