Alessandra Acciai, Massimo Carlotto, Patrizia Rinaldi, Pasquale Ruju e Massimo Torre sono gli autori di “Youthless. Fiori di strada”, un noir scritto a dieci mani che racconta la storia di sei ragazze, ognuna in fuga per un diverso motivo. Su ilLibraio.it gli autori descrivono il processo creativo che sta alle spalle del loro progetto collettivo: “Ognuno ci ha messo tutto se stesso ma senza strenue difese territoriali, anzi ci siamo trasformati in un ensemble jazz in cui gli assolo rafforzavano la struttura musicale e tematica del romanzo…”

Ci rendiamo conto che non sia facile immaginare come possano cinque scrittori trasformarsi in uno solo per scrivere un romanzo, poi così denso e pieno di implicazioni e di una tensione narrativa potente. In effetti non è consueto. Anzi. Sin dall’inizio però il nostro obiettivo è stato il SESTO SCRITTORE, con un suo stile, e una sua voce unica. E certo sapevamo non sarebbe stato facile, ma già il fatto che abbiamo deciso d’imbarcarci, con entusiasmo, in questa impresa è stata un’ottima premessa per la riuscita. Presi da una sorta di lucida follia pur avendo ognuno per la propria parte una diversa identità letteraria abbiamo creduto di poter realizzare il nostro intento.

Ruju, Torre, Rinaldi e Carlotto

E per quanto ci riguarda, con grande soddisfazione, possiamo dire che YOUTHLESS – FIORI DI STRADA è stato scritto dal SESTO SCRITTORE.

Non ci abbiamo messo poco però. Il processo di trasformazione dei cinque in uno è stato lungo, complesso, articolato e in qualche modo influenzato anche dall’imprevedibile. Il covid.

Avrete compreso dunque che a parlarne, discuterne, per cominciare a delineare gli elementi costituenti del romanzo abbiamo cominciato quasi tre anni fa.

Siamo partiti dalla prima scena, l’abbiamo approfondita, delineata fin nel dettaglio, e già lì abbiamo cominciato a modellare i personaggi principali, le nostre sei adolescenti, le sorelle Anna e Claudia, Teresa, Rachida, Domitilla e Léa. E poi Giustina Rebellin, la poliziotta oscura, il loro nemico. La loro perversa persecutrice.

Quel che abbiamo trovato sin da quei primi incontri è stata la sintonia, ognuno, ci ha messo tutto se stesso ma senza strenue difese territoriali, anzi ci siamo trasformati praticamente in una un ensemble jazz in cui gli assolo rafforzavano la struttura musicale e tematica del romanzo. Questo è stato il segreto. Ci siamo scelti come si scelgono i musicisti quando desiderano suonare insieme. Tra di noi c’era e c’è grande stima e rispetto prima come persone e poi come scrittori. Da qui una bella amicizia è stata la naturale conseguenza. Poi bisogna sottolineare che siamo tutti professionisti. Anche questo è stato molto importante. Anzi, fondamentale.

Probabilmente avere precedente esperienza delle tecniche narrative ci ha dato la possibilità di metterci in gioco, di accettare la sfida di accogliere altri modi di raccontare per seguire al meglio nuove suggestioni. Così l’avventura di scrivere insieme ha avuto inizio. La scelta della narrazione in terza, con inserti in prima, è stata impegnativa, soprattutto nel momento dell’omologazione dei linguaggi, ma ha rispecchiato la volontà di offrire al lettore un testo con un’unica voce.

Dicevamo del covid. Ci ha tolto la possibilità di condividere momenti conviviali molto piacevoli. Bere, mangiare, abbracciarci, chiacchierare e stare bene insieme in uno stesso luogo. Perdita non di poco conto. Però abbiamo anche scoperto che era possibile incontrarsi online invece che doverci spostare da parti diverse d’Italia, Massimo Carlotto da Padova, Patrizia Rinaldi da Napoli, Pasquale Ruju da Milano, Alessandra Acciai e Massimo Torre da Roma, cosa che avevamo fatto fino ad allora. Era una possibilità già a nostra disposizione ma il covid ci ha costretti a prenderla in considerazione. E abbiamo cominciato a incontrarci per lavorare al romanzo con maggiore frequenza, anche più volte durante una settimana.

Abbiamo messo a punto personaggi e struttura, abbiamo scritto le differenti parti, scambiandocele, modificandole se necessario, intervenendo tutti su tutto. È stato complesso, complicato e decisamente impegnativo, ma il risultato ci ha ripagato. Siamo tutti grati al SESTO SCRITTORE e al suo bellissimo noir, nonché romanzo di formazione, che racconta la fuga dal nord al sud d’Italia di sei ragazze adolescenti cui anche i lettori, come noi, siamo certi, vorranno un gran bene.

Gli autori di Youthless

youthless fiori di strada

GLI AUTORIAlessandra Acciai, Massimo Carlotto, Patrizia Rinaldi, Pasquale Ruju e Massimo Torre, che hanno scritto a dieci mani il romanzo noir Youthless. Fiori di strada (HarperCollins), sono autrici e autori con alle spalle diversi romanzi.

Alessandra Acciai, nata a Roma e cresciuta a Firenze, ha lavorato in teatro, cinema e televisione. Anche Massimo Carlotto , il nome più noto del gruppo, è legato al mondo del cinema e del teatro; nato a Padova nel 1956 è anche scrittore di successo e fumettista. Patrizia Rinaldi, vincitrice del Premio Andersen per il miglior scrittore nel 2016, è nata e cresciuta a Napoli ed è autrice di cinque opere tra cui Blanca (e/o), libro da cui è stata tratta una serie tv poliziesca per Rai e Netflix. Pasquale Ruju, nato a Nuoro nel 1962, è dal 1995 uno degli autori di Dylan Dog e dal 2016 scrittore di romanzi per e/o. Massimo Torre, classe 1958, è sceneggiatore e head writer di film e serie tv, oltre che autore di tre noir editi da e/o.

Youthless. Fiori di strada è la storia di sei ragazze in fuga da se stesse e da un’implacabile poliziotta che dà loro la caccia. La storia inizia in Veneto, in una cascina che tra verdi colline coltivate a prosecco ospita un gruppo di ragazze. Anna ha sedici anni ed è incinta, e assieme a sua sorella Claudia nasconde un terribile segreto. Domitilla è una bellissima diciassettenne dal cognome nobile che però non l’ha salvata dalla sua dipendenza dall’eroina. Léa è una ragazza francese che sta per compiere diciotto anni, attivista dei centri sociali, ricercata per aver ferito un poliziotto durante degli scontri di piazza. Rachida è una giovane senegalese che cerca la madre e una vita più sopportabile. Teresa è una sedicenne calabrese, figlia di ’ndrangheta, che scappa dalla propria famiglia. La nuova arrivata nel gruppo, Stella, è scomparsa prima che di lei si sapesse nulla. Quando viene trovata morta, le ragazze, nel panico, decidono di cambiare zona. Ma prima che possano farlo irrompono nella cascina due poliziotti, il sovrintendente Cristoforo Marino e il vicecommissario Giustina Rebellin, a cui le ragazze riescono a sfuggire, seppur a caro prezzo. Inizia così il loro viaggio, che porta le protagoniste lontano dal passato, verso un futuro che sembra impossibile da raggiungere, dal Veneto verso la Calabria, inseguite dal Giustina, implacabile, perversa e crudele.

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