Un approfondimento dedicato alla vita e ai libri di George R. R. Martin: lo scrittore statunitense autore delle “Cronache del ghiaccio e del fuoco”, saga fantasy tra le più famose al mondo, da cui è stata tratta la serie tv “Il Trono di Spade” e il suo spin-off, “House of the Dragon”…
Si può dire, in un certo senso, che la vita di George R. R. Martin si divida in due fasi fondamentali: una prima fase in cui lo scrittore appartiene al mondo dei fan, come amante dei fumetti, dei film fantasy e di fantascienza; e una seconda fase in cui i fan sono suoi, un seguito internazionale vastissimo guadagnato grazie alla saga di libri fantasy Cronache del ghiaccio e del fuoco (Mondadori, traduzione di Sergio Altieri), a cui è ispirata una delle serie televisive più famose del mondo, Il Trono di Spade (Game of Thrones, HBO), conclusa nel 2019, e da cui è stato tratto recentemente lo spin-off House of the Dragon, ambientato 190 anni prima della saga principale.
La biografia di George R.R. Martin
Nato a Bayonne, nel New Jersey, nel 1948, George Raymond Richard Martin ha iniziato a scrivere da giovanissimo: era solo un ragazzino delle case popolari del porto quando cominciò a comporre racconti dell’orrore, da vendere per pochi penny ai ragazzini della zona, con inclusa nel prezzo la lettura interpretata del brano da parte dell’autore.
A questa precocissima fase della produzione dello scrittore risale una saga, ambientata in un regno fantastico, che vedeva come protagoniste le tartarughe del giovane Martin, che avevano il vizio di morire con allarmante frequenza: l’autore decise quindi di utilizzare queste tragiche dipartite per tessere loschi risvolti delle sue trame, che potessero giustificare la morte prematura delle tartarughe. Un’abitudine, quella di sacrificare i personaggi senza pietà, che lo scrittore non ha perso neanche in età adulta, vista l’ecatombe con cui il pubblico ha avuto a che fare ne Il Trono di Spade, uno degli aspetti in assoluto più caratteristici della saga.
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Ma è durante gli anni del liceo che George Martin divenne un fan. Appassionato lettore di fumetti, collezionista e frequentatore delle convention dedicate al genere, tanto che all’interno delle riviste amatoriali mosse i suoi primi passi come scrittore e collaboratore: al 1970 risale la prima pubblicazione a suo nome, il racconto The Hero pubblicato sulla rivista di fantascienza Galaxy.
Nello stesso anno conseguì la laurea in giornalismo con il massimo dei voti e negli anni successivi insegnò giornalismo all’Università, dedicandosi solo in parte alla scrittura. Almeno fino agli anni ’70, quando ricevette i primi premi letterari per i suoi racconti, tra cui il Premio Hugo assegnatogli per Canzone di Lya e il Premio Nebula per Re della sabbia; questi iniziali successi lo convinsero ad abbandonare l’insegnamento per potersi concentrare sulla scrittura, che era sempre stato il suo sogno più grande ma, nonostante il discreto successo di alcuni romanzi e della serie di fantascienza Wild Cards, la fama vera e propria doveva ancora arrivare. Era ancora un fan, piuttosto che uno con i fan.
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Nel 1986 si trasferì a Hollywood e ottenne diversi ingaggi come sceneggiatore e produttore di serie televisive, tra cui Ai confini della realtà (The Twilight zone, 1985-1989) e La bella e la bestia (Beauty and Beast, 1987-1990), ma lavorò anche per diversi progetti che, alla fine, non furono realizzati. Questo aspetto, combinato con le restrizioni che la televisione imponeva al suo lavoro di scrittura, fu motivo di notevole insofferenza per l’autore, infastidito dai tagli imposti dalle produzioni che riducevano la caratterizzazione dei suoi personaggi e mutilavano il suo lavoro. Decise così di abbandonare gli schermi e ributtarsi a capofitto nella scrittura, dando inizio alla stesura della serie di romanzi che lo avrebbe reso famoso.
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I libri di George R. R. Martin: le Cronache del ghiaccio e del fuoco
Quando, nel 1991, cominciò a scrivere le Cronache del ghiaccio e del fuoco il suo modello di scrittura era l’epica fantasy di J. R. R. Tolkien che tanto lo aveva appassionato come lettore. Ed è proprio in quel genere che si colloca la sua opera, ispirata anche alla Guerra delle due rose, all’Ivanhoe di Walter Scott (Garzanti, traduzione di L. Ferruta) e alla serie I Re maledetti dello scrittore francese Maurice Druon (Mondadori, traduzione di E. Capriolo).
Il progetto, che inizialmente prevedeva tre libri, si è ampliato in corso d’opera e oggi prevede sette romanzi: Un gioco di troni, Uno scontro di re, Una tempesta di spade, Un banchetto per i corvi, Una danza con i draghi (Mondadori, traduzione di Sergio Altieri), The Winds of Winter e A Dream of Spring, questi ultimi ancora in corso di scrittura.
I romanzi sono ambientati nell’immaginario universo di Essos e Westeros, dove le stagioni durano anni e terminano all’improvviso, i draghi si lasciano cavalcare da indomite fanciulle e le famiglie delle più potenti casate si contendono sanguinosamente il trono di spade, mentre un pericoloso nemico minaccia i confini a nord del regno.
Dal 1996, anno di pubblicazione del primo libro, A Game of thrones, (pubblicato in Italia da Mondadori nel 1999 in due volumi distinti, ora riuniti) Martin ha scritto altri quattro libri della saga principale, pubblicati rispettivamente nel 1999, 2000, 2005 e 2011.
L’ultimo libro di George R. R. Martin, pubblicato nel 2018, è Fuoco e sangue (Mondadori, traduzione di Edoardo Rialti e illustrazioni di Doug Wheatley), ambientato circa 300 anni prima dei fatti narrati nelle Cronache del ghiaccio e del fuoco.
Secondo le parole dell’autore si tratta di un libro di storia, la storia di come la casa dei Targaryen è salita al potere, conquistando i sette regni a cavallo dei draghi. Si tratta quindi di un prequel che tratta tutti i fatti precedenti alla storia conosciuta, così come accade nella nuova serie tv HBO House of the Dragon, dedicata proprio alla Casa Targaryen e in parte ispirata a quest’ultimo libro.
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La serie tv de Il trono di spade
Quando, nel 2007, HBO acquistò i diritti per la realizzazione della serie tv ispirata ai libri di George R. R. Martin, erano passati solo tre anni dal clamoroso successo del Signore degli anelli. Tuttavia non era possibile prevedere l’enorme seguito che Il trono di spade sarebbe riuscito a raccogliere: in pochi anni, è diventato un fenomeno non solo editoriale, ma anche televisivo e mediatico, tra i più famosi al mondo, uno spunto senza fine per la produzione di merchandise e di meme.
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Ciò nonostante, l’inizio della serie ha provocato nei fan tanta soddisfazione quanto fastidio: dall’inizio della produzione, che si discosta significativamente dalla trama dei libri per esigenze di spazio e di possibilità narrative, George Martin ha sempre partecipato alla realizzazione degli episodi, riducendo il tempo dedicato alla scrittura. Infatti, quando sono stati acquisiti i diritti, l’autore aveva appena dato alle stampe il quarto romanzo della saga, Un banchetto per i corvi, uscito nel 2005, ma da allora ne ha pubblicato soltanto un altro, Una danza con i draghi, nel 2011.
La serie tv de Il Trono di spade si è poi conclusa nel maggio 2019, con l’ottava e ultima stagione, richiedendo l’indispensabile partecipazione dell’autore, necessario per proseguire e terminare gli episodi della serie prima della conclusione effettiva della saga letteraria.
Dopo quasi trent’anni di scrittura, le Cronache del ghiaccio e del fuoco rimangono incomplete dei suoi due volumi conclusivi: la collaborazione con la serie tv e la produzione di romanzi spin off hanno certamente rallentato il ritmo di scrittura dell’autore, con un certo disappunto da parte dei suoi fan; si è arrivati al punto in cui, scherzosamente, i lettori temono che l’autore, settantenne, potrebbe non riuscire a portare a termine l’opera, se mantenesse il ritmo attuale. Insomma, se si dovesse aggiungere una fase a quelle già citate per scandire la biografia di George R. R. Martin, si potrebbe dire che sta rapidamente passando dall’avere una miriade di fan, all’avere una miriade di fan irrequieti e impazienti che porti a termine il lavoro.
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Fotografia header: George R.R. Martin - Photo by Paras Griffin/Getty Images