“Tutte le nostre storie sono ispirate, anche se spesso molto alla lontana, a fatti realmente accaduti e anche ‘Il baby killer della banda della Magliana’, non fa eccezione. L’incredibile vicenda umana di Luigi Morani, detto “Er Fringuello”, ricalca vagamente quella di Antonio D’Inzillo, una delle figure più inquietanti della storia dell’eversione di estrema destra e, successivamente, della Banda della Magliana”: Massimo Lugli racconta su ilLibraio.it il nuovo romanzo, scritto con Antonio Del Greco

Da ragazzo di buona famiglia a terrorista assassino e poi, in una sorta di cupio dissolvi, spietato killer a pagamento di un’organizzazione criminale che ha deciso di monopolizzare il mercato dell’eroina e della cocaina a Roma.

È un romanzo nero e, al tempo stesso, di formazione, quello che ho scritto assieme ad Antonio Del Greco per la Newton Compton e che esce in libreria il prossimo 25 novembre. È il sesto libro che firmiamo insieme, una collaborazione letteraria che nasce da una lunga amicizia tra l’ex sbirro e l’ex “pennivendolo” e dall’esperienza che abbiamo accumulato, anche se su fronti diversi, in oltre quarant’anni passati in strada o sulla scena dei delitti più agghiaccianti.

Tutte le nostre storie sono ispirate, anche se spesso molto alla lontana, a fatti realmente accaduti e anche Il baby killer della banda della Magliana, non fa eccezione. L’incredibile vicenda umana di Luigi Morani, detto “Er Fringuello”, ricalca vagamente quella di Antonio D’Inzillo, una delle figure più inquietanti della storia dell’eversione di estrema destra e, successivamente, della Banda della Magliana. Un personaggio decisamente sui generis che, durante gli anni passati dietro le sbarre, intraprese una sorta di percorso di politicizzazione alla rovescia. Mentre molti carcerati abbracciavano una causa ideologica e, uscendo, entravano nelle file della militanza armata, D’Inzillo fece esattamente l’opposto: abbandonò gli ideali di cui gli avevano imbottito il cervello e si trasformò in un autentico criminale con l’unico obiettivo di fare soldi e di farli in fretta. Ricco di famiglia e con un futuro dorato, presumibilmente, aveva motivazioni che solo uno psicologo specializzato in criminologia potrebbe tentare di spiegare.

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Attenzione, però, il nostro è un romanzo, un’opera di fantasia anche perché siamo assolutamente convinti che sui “Bravi ragazzi” della Gang della Magliana, da Bianconi a De Cataldo, sia stato scritto, raccontato e visto, al cinema o in tv, più che abbastanza.

Oltre ai nomi dei protagonisti, Antonio e io abbiamo volutamente alterato ogni riferimento specifico alla cronaca, tanto che la famosa consorteria criminale di Dandy, Freddo, Bufalo & C viene chiamata semplicemente “La Banda”. Anche le date sono diverse dalla realtà, ma la vicenda è ambientata in quella fascia tra gli anni ’80 e ’90 che giornalisti e poliziotti ricordano come una delle più sanguinose e cupe nella storia della capitale. Un periodo in cui si sparava, si uccideva, si sequestrava e si spacciava a ogni angolo di strada e in cui chiunque indossasse (anche metaforicamente) una divisa usciva di casa col colpo della semiautomatica in canna e il dito sul grilletto.

Il racconto si snoda su piani temporali alternati, in un continuo avanti e indietro che salta dalla storia di Luigi Morani alle indagini degli investigatori che, molti anni dopo, cercano di incastrarlo per l’esecuzione di un ex complice. Negli uffici degli inquirenti ritroviamo personaggi già visti in alcuni dei nostri romanzi: il vicequestore Tommaso Elleni, alter ego di Antonio Del Greco, la giovane e tostissima ispettrice Angela Blasi (questa, invece, inventata di sana pianta, forse il personaggio femminile che ci è riuscito meglio), il capo della mobile Rino Frati e l’immancabile, invadente, trasandato cronista di Repubblica Marco Scalesi che, ovviamente, ricorda un Massimo Lugli di tanti anni fa. Non mancano le storie d’amore, spesso con finale tragico come nella nostra migliore tradizione: quella clandestina e piena di rimorsi e ripensamenti di Elleni e quella violenta, passionale ed emotivamente devastante che “Er Fringuello” vivrà con una ragazza di ottima famiglia, avviata fin dal primo bacio a un epilogo di morte.

La trama, almeno nelle nostre intenzioni, è ricca di colpi di scena. Gigi Morani uccide a 16 anni l’uomo sbagliato. Sotto le raffiche della sua mitraglietta non cade l’avvocato in odor di soffiata che i terroristi neri avevano condannato a morte, ma un passante capitato lì per caso. Dopo due anni di carcere minorile viene trasferito a Regina Coeli e poi a Rebibbia: una pecora in mezzo ai lupi. Per sopravvivere si affiderà all’amicizia di Cavallo Pazzo, un boss della Banda violento, aggressivo e fuori di testa che, a poco a poco, diventerà per Gigi una sorta di mentore. Quando, scontata la pena, “Er Fringuello” torna a casa, per la disperazione dei genitori, è irriconoscibile.

Seguono agguati, sparatorie, orge con prostitute, gigolo e alti prelati, scontri, sospetti, spiate, ritorsioni, imboscate. Gli investigatori, almeno all’inizio, sembrano sempre un passo indietro ma, a poco a poco, una pista risolutiva comincerà a delinearsi. Le indagini poliziesche sono sempre un punto di forza dei nostri romanzi visto che vengono descritte esattamente come sono nella realtà o, almeno, com’erano in quel periodo di polizia in bianco e nero.

Quando la mobile inquadra la figura di Gigi Morani e sta finalmente per acciuffarlo succede qualcosa… e a questo punto, ovviamente, mi fermo perché il finale di un noir che si rispetti non può essere anticipato… “spoilerato” come si dice oggi. Ma chi ha inventato un’espressione tanto orrenda?

Lugli e Del Greco

GLI AUTORI E IL LIBRO – Massimo Lugli si è occupato di cronaca nera come inviato speciale per la Repubblica per 40 anni. Oltre che giornalista, è anche un prolifico romanziere: Newton Compton ha pubblicato, tra gli altri, i suoi L’Istinto del Lupo (finalista al Premio Strega), Nelmondodimezzo. Il romanzo di Mafia capitale, la trilogia Stazione omicidi, Il giallo Pasolini e L’ultimo guerriero.

Antonio Del Greco è invece nato a Roma nel 1953 ed è entrato in polizia nel 1978. Dopo i primi incarichi alla questura di Milano, è stato dirigente della Omicidi. Attualmente è direttore operativo della Italpol. Insieme, i due autori hanno scritto Città a mano armata, Il Canaro della Magliana, Quelli cattivi, Il giallo di via Poma e Inferno Capitale.

Lugli e Del Greco arrivano in libreria con Il baby killer della banda della Magliana (Newton Compton), che si concentra sulla vera e propria trama noir della vita di Luigi Morani, alias “Er Fringuello”, ragazzo di buona famiglia dalle mille metamorfosi, sospettato di almeno due omicidi di mala e della morte della compagna, molto probabilmente un delitto camuffato da suicidio.

 

 

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