Al Grande Magazzino dei Sogni è possibile acquistare dei prodotti unici. Nei quattro piani del negozio di Dollagut le ombre dei dormienti si affrettano a comprare, ogni notte, il sogno di cui hanno più bisogno. Ed è proprio tra questi scaffali che i compratori riflettono sulla propria vita, sugli amori e sugli affetti più cari… Alla scoperta del bestseller coreano firmato da Lee Mi-ye, che racconta uno dei misteri più profondi della natura umana

Il Grande Magazzino dei Sogni di Lee Mi-ye (Mondadori, traduzione di Lia Iovenitti) è un bestseller coreano che celebra il potere misterioso dei sogni. Libro più venduto in Corea del Sud nel 2021, si aggiunge al filone di numerosi grandi successi provenienti dall’Oriente.

Penny, la protagonista del romanzo, è appena stata assunta al Grande Magazzino. Deve districarsi tra le numerose mansioni affidatele mentre, giorno dopo giorno, impara come i sogni e i sognatori si scelgano quasi per necessità.

Il grande magazzino dei sogni copertina

Ne Il Grande Magazzino dei Sogni troviamo molti elementi di un mondo fantastico, come i Noctiluca, creature mitologiche che si affrettano a lanciare pigiami e vestaglie per quei sognatori che hanno dimenticato i vestiti, ma il reale e l’immaginario si rincorrono, si sostengono e si completano.

È solo tramite i sogni acquistati al magazzino (e pagati con una piccola quantità di euforia) che una donna troverà infatti il coraggio di dichiararsi al suo amore segreto, un ragazzo rincontrerà una persona perduta attraverso il suo ultimo messaggio e un musicista riacquisterà la fiducia necessaria per prendersi cura del proprio talento.

Lee Mi-ye racconta con uno stile cristallino uno dei misteri più profondi della natura umana. La dimensione onirica come spazio fantastico di ricongiungimento con noi stessi. I personaggi che si affaccendano nell’impresa di Dollagut sono sempre pronti a vendere i sogni più disparati, ma la verità è che ogni ombra sa bene quale sogno scegliere. Per quelli invece più confusi, o semplicemente spaventati, il Signor Dollagut, il massimo esperto in tema, riuscirà a dare sempre il consiglio giusto.

I sogni collegano come ponti invisibili i pezzettini di vita vissuta, distendono i fili contorti del pensiero e mettono al loro posto, in teche protette, i ricordi più belli.

L’autrice usa l’escamotage narrativo del Magazzino per riflettere sul momento unico del riposo. Il tempo stesso del sogno viene raccontato, un tempo che non ha un’unità di misura e non ha una direzione, perché non è passato e non è futuro.

Lee Mi-ye gioca con il confronto tra il subconscio e la coscienza. Le ombre che si aggirano nel magazzino sono mosse da emozioni semplici, quasi bisogni istintivi. Così si affrettano tra i quattro piani del magazzino per cercare proprio il sogno di cui hanno bisogno, senza rimanere quasi mai delusi.

Al mattino però i sogni scompaiono, il magazzino si dissolve e quello che ne rimane resta custodito in chi si risveglia e la vita, alla fine, fiorisce dal sogno.

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