“Questa ricetta è perfetta per quando si torna da qualsiasi tipo di vacanza e si deve ricominciare…”: in occasione dell’uscita del romanzo “I fiori hanno sempre ragione”, su ilLibraio.it il consiglio d’autore di Roberta Schira, grande appassionata di letteratura, psicologia e cucina

Questa ricetta è perfetta per quando si torna da qualsiasi tipo di vacanza e si deve ricominciare. Di fronte a noi, il quotidiano che ha due facce. Una è la versione radiosa fatta di semplici piccole cose e abitudini rassicuranti. L’altra è la versione “no”: si para davanti come una montagna in tutta la sua granitica evidenza e ineluttabilità, una sequenza infinita di monotone azioni prive di ogni prospettiva.

Iniziare deriva dal latino inire, cioè entrare in. Ecco, ricominciare significa entrare dentro un mondo che solo noi possiamo decidere essere accogliente o no. Il mondo che forse prima di partire per le vacanze non ci piaceva più di tanto. Beh, il trucco per affrontare la Ripresa sta nell’entrare in tanti nuovi mondi, aggiungendovi “inizi”, che non avevamo mai contemplato, magari fortificati da questa ricetta. Per esempio, iniziare a prenderci cura di una creatura vivente: un animale, una pianta; iniziare un libro che avevamo comprato ed è rimasto lì a impolverarsi; iniziare a frequentare una persona nuova o cominciare da chi avevamo un po’ trascurato.

Questa ricetta potrà essere utile come lasciapassare in quei nuovi mondi.

Consumare quando necessario, anche più volte al giorno.

La ricetta della Ripresa

1 confezione di bei Ricordi di vacanze

1 amica/o fidati disposti a guardare le nostre foto dell’estate

1 bottiglietta di Energia positiva

1 bicchiere di Buoni Propositi

1 confezione contenente un mix di ansia, insonnia, nervosismo, spossatezza eccessiva, leggera depressione (la troverete negli scaffali di qualsiasi negozio, è molto diffusa: sull’etichetta leggerete la scritta “sintomi da stress da rientro”)

3 barrette di Capacità organizzative

2 barattoli sterilizzati dai Pensieri Negativi

Procedimento

Per me la ricetta della Ripresa ha il sapore di una conserva di albicocche. Perché è un frutto che ciascuno di noi associa all’estate, è lo stupore di un gusto unico che dura poche settimane e poi scompare. Come per tutte le conserve possiamo racchiudere quel sapore di vacanze e decidere di assaporarlo in un pomeriggio nebbioso di novembre, magari all’ora dello spleen.

Tritate finemente e a lungo la confezione di Sintomi da stress con una mezzaluna (con il frullatore sarebbe troppo facile, perché funzioni bisogna soffrire un po’). Tritate e ancora tritate, sino a che tutti gli ingredienti siano diventati quasi una polvere. In una pentola fate sciogliere Energia Positiva miscelata con Buoni Propositi, aggiungete i Sintomi da stress e fateli evaporare ben bene. Allontanatevi: l’odore sprigionato non è mai gradevole.

Ora che avete eliminato le scorie potete dedicarvi alla parte costruttiva. L’acqua magica in cui avete dissolto le influenze funeste dovrà essere ben ridotta, quindi versate i Bei Ricordi delle vacanze ( che siano belli dolci) e Capacità Organizzative ( che siano mature)  a pezzetti e mescolate sino a raggiungere la consistenza desiderata. Versate in barattoli puliti e ben sterilizzati da Pensieri Negativi e lasciare riposare. Si può consumare subito o ancora meglio conservare, magari per la prima giornata di pioggia, anticipo d’autunno. Al bisogno, aprite il vaso, spalmate la confettura della Ripresa su una fetta di pane e consumate con l’amica o l’amico prescelti.

L’AUTRICE E IL LIBRO – Grande appassionata di letteratura, psicologia e cucina, Roberta Schira (nella foto di Francesco Bozzo, ndr) è critica gastronomica, pubblicista, psicologa del gusto, autrice e cuoca discreta. I fiori hanno sempre ragione (Garzanti) è il suo primo romanzo, un esordio che fa sognare, una storia che riconsegna la voglia di vivere e sorridere, nonostante tutto e tutti.

E veniamo quindi alla trama del libro: Eleonora stringe tra le mani un bauletto che custodisce ricette con ingredienti speciali: il Coraggio, la comprensione, la Fiducia in sé stessi, la Gentilezza… Basta usarne solo un pizzico per creare l’Amore, la Speranza, il Perdono. Ma dove trovarli?

Eleonora non lo sa, eppure inizia a cercarli, perché quelle ricette sono l’ultimo ricordo della nonna Ernesta. È stata lei a insegnarle che cucinare è molto più che “far da mangiare”: è anche un atto di guarigione, per gli altri e per sé stessi. Proprio di questo Eleonora ha bisogno ora che ha perso il dono di interpretare il mondo attraverso gli odori e i sapori. Un dono che le ha permesso di diventare una famosa chef.

Le ricette della nonna le hanno dato nuova speranza, giorno dopo giorno: un tocco di Coraggio oggi, una goccia di Allegria domani le fanno capire il valore dell’attesa e della rinascita, ma anche i risvolti positivi della solitudine e della vecchiaia, del combattere per veder soddisfatti i propri desideri.

Sono parole da far sobbollire nel cuore al fuoco lento della tenacia. Perché a volte il mondo intorno crolla e non ci si sente pronti ad affrontarlo. Ma dentro ognuno di noi c’è la forza per ricominciare. Ognuno ha la propria ricetta speciale. Eleonora deve trovare i suoi ingredienti unici per tornare in cucina: era il suo porto sicuro, ora le fa paura. Soprattutto deve imparare che gli obiettivi possono essere raggiunti anche da soli, ma che la vita ha il giusto sapore solo insieme alle persone che amiamo.

Scopri le nostre Newsletter

Iscrizione alla Newsletter
Il mondo della lettura a portata di mail

Notizie, approfondimenti e curiosità su libri, autori ed editori, selezionate dalla redazione de ilLibraio.it

scegli la tua newsletter Scegli la tua newsletter gratuita

Fotografia header: Roberta Schira, nella foto di Francesco Bozzo

Abbiamo parlato di...