“Quando si caratterizzano i personaggi può essere utilissimo creare il loro Quadro Astrologico, o almeno vederne in generale le caratteristiche del segno. Parlando del percorso che abbiamo fatto insieme con ‘Guida astrologica’, io devo dire che ne conservo un ricordo molto romantico. Per me è una di quelle storie che potrebbero diventare un libro nel libro… o un film nel film!” – In occasione dell’arrivo su Netflix di “Guida astrologica per cuori infranti”, Silvia Zucca, autrice dell’omonimo romanzo da cui la serie è stata tratta, su ilLibraio.it dialoga con la regista Bindu de Stoppani

All’apparenza, Bindu De Stoppani e la sottoscritta, Silvia Zucca non potrebbero essere più diverse. Se ci vedete, siamo l’articolo IL.

Lei piccoletta, guizzante, energica, io pennellona, quasi un metro e ottanta di timidezza mai troppo vinta negli anni. Eppure…

Eppure, a distanza di più di tre anni da quando ci conosciamo, posso dire che abbiamo in comune molto, e che forse – Tio lo sosterebbe a gran voce! – il nostro incontro era davvero scritto nelle stelle

Silvia: A proposito di Tio, il nostro esperto di astrologia, Bindu… Ma tu di che segno sei? E che rapporto hai con l’astrologia?

Bindu: Io sono del segno del Sagittario, ascendente Capricorno, ho sia lo spirito irrequieto e avventuroso sia la mente pragmatica. Sono una di quelle persone che se si prefigge un obiettivo lo deve assolutamente raggiungere.
L’astrologia mi affascina, è stato uno dei motivi per cui non appena ho visto il tuo libro l’ho subito voluto… Ma non so se l’astrologia possa “salvarci”, mi piace di più pensare che possa darci degli spunti di riflessione.
Invece mi ha sempre interessato l’astrologia da un punto di vista narrativo. Credo che sia utile pensare, quando si creano dei personaggi, sia per un film o una serie tv – o per un libro – di che segno siano.

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Silvia: Hai ragione, quando si caratterizzano i personaggi può essere utilissimo creare il loro Quadro Astrologico o almeno vedere in generale le caratteristiche del loro segno. Parlando del percorso che abbiamo fatto insieme con Guida astrologica, io devo dire che ne conservo un ricordo molto romantico. Per me è una di quelle storie che potrebbero diventare un libro nel libro… o un film nel film! Stranamente non è stata una questione di agenzie o di case di produzione che, come succede la maggior parte delle volte, si interessano a un libro perché questo sta scalando le classifiche. La nostra è stata una storia di cuore. Sei stata tu a cercarmi…

Bindu: Sì! Il mio percorso con Guida astrologica è iniziato durante un road-trip che ho fatto con la mia famiglia da Napoli alla Svizzera, qualche estate fa. Non avevo più niente da leggere, e fermandoci a far benzina ho dato un’occhiata ai romanzi che vendevano lì… E subito mi è saltata all’occhio la copertina, e poi il titolo: già ci percepivo tutto quello humor un po’ British che a me piace moltissimo. L’ho letto tutto d’un fiato. E ho riso moltissimo, ad alta voce. “Per” Alice e “con” Alice. Immedesimandomi subito in lei. Subito mi sono detta: ma questo libro sarebbe un’ottima serie tv! Già il fatto che si basasse sui dodici segni zodiacali invitava a una suddivisione a episodi. E allora mi sono messa subito all’opera per cercare di contattarti. E ho cercato di trasmetterti tutto il mio entusiasmo per la storia e per il progetto che mi stava venendo in mente.

Silvia: Un romanzo nel romanzo! E una storia molto romantica, perché c’è veramente passione dietro. E lo avevo percepito già quando ci parlavamo per telefono, ma poi ci siamo viste di persona. Forse dopo un anno?

Bindu: Credo fosse passato circa un anno, sì. La prima volta che ci siamo viste faccia a faccia ero a Milano per lavoro. Siamo riuscite a darci l’appuntamento per un aperitivo, una sera e ci siamo incontrate ed è stato…

Silvia: Amore a prima vista!

Bindu: …love at first sight!

Silvia: L’abbiamo praticamente detto in contemporanea, Bindu, io inizio ad avere un po’ paura. Poi, tra l’altro, io questo love at first sight l’ho avuto solo due volte nella vita: la prima con la mia gatta Modì (con cui tuttora vivo in simbiosi) e la seconda con te! (Decisamente c’è qualcosa di strano nel mio Quadro Astrologico, nella suddivisione dei pianeti nelle mie Case, soprattutto in quella dell’amore… e Alice sarebbe d’accordo!).
Devo dire però che in entrambi i casi questo colpo di fulmine per me ha funzionato alla grande!

Bindu: Per me era fondamentale restare vicina al libro, e che tu fossi contenta di quello che stava avvenendo. Per questo ti ho fatto leggere la sceneggiatura del primo episodio. Immagino che per uno scrittore sia bello vedere qualcosa che si è scritto arrivare a essere un film o una serie tv, ma che possa anche non corrispondere a quello che si pensava. Mi piacerebbe sapere come ci si sente a vedere i propri personaggi assumere un volto, e magari una voce diversa da come li si è avuti nella testa.

Silvia: È bellissimo – il sogno del 99% degli scrittori, penso! – e anche strano. Ma sono successe due cose. La prima è che con te io non mi sono mai sentita troppo gelosa dei miei personaggi o della mia storia. Sentivo di potermi fidare, e poi mi è sempre piaciuta molto l’idea che la serie si discostasse un po’ dal libro, che vivesse di vita propria. Mi piaceva vedere come qualcun altro avrebbe interpretato le mie parole, che corpo e che colore gli avrebbe dato. Ora ammetto che non riesco a non pensare ad Alice se non con il volto di Claudia Gusmano, o a Tio come a Lorenzo Adorni e a Davide come a Michele Rosiello. Sono loro. E forse, in un qualche strano, magico modo lo sono stati sempre.

Bindu: Tu poi li hai anche conosciuti, visto che sei venuta sul set. Posso chiederti com’è stato essere lì?

Silvia: Potrei risponderti anche solo con una parola: MAGICO! Però devo aggiungere anche che ero molto intimorita all’inizio. Ho pensato: “E se inciampo in stile Alice e rompo tutto? Che figuraccia, e finirei di pagare i danni nella prossima vita, probabilmente”. Ma è stato anche molto emozionante sentir “parlare” gli attori con le battute che avevo scritto e riletto tante volte ad alta voce… Poi ricordo benissimo il momento in cui Davide, il personaggio interpretato da Michele Rosiello, ha detto che Alice aveva proposto l’idea di un programma televisivo sull’astrologia… Ecco, quello per me è stato l’attimo – assurdamente epifanico – in cui ho realizzato che stava accadendo tutto per davvero. Che lì stavate girando la mia Guida astrologica. Ma adesso rivolgo una domanda molto simile a te. Com’è stato trasformare un libro per lo schermo?

Bindu: Be’ io ci tenevo molto a rimanergli fedele, come ho detto, credo che ci sia tanto senso dell’umorismo nel romanzo, tantissima ironia e anche dolcezza. I dialoghi sono spiritosi e brillanti, lo sguardo che Alice ha sul mondo è decisamente ironico, e questo era quello che volevo mantenere. Perciò nella scrittura della prima stagione siamo stati molto vicini al libro. Abbiamo cambiato alcune cose più per esigenze del mezzo di racconto. In un libro c’è molto più tempo, e spazio, invece nella serie hai solo 30 minuti a episodio e hai la possibilità di mostrare le scene invece che raccontarle. Dunque, partendo da questo, è stato interessante rileggere il libro e trovare di volta in volta l’essenza di ogni passaggio. È stato bello lavorare con i dialoghi che c’erano. Parecchi dialoghi sono stati presi direttamente dal romanzo, perché funzionavano già benissimo. E poi, invece, alcuni personaggi sono stati modificati o amalgamati, sempre per esigenze di tempo e di scena. È stato un processo super stimolante, che rifarei sicuramente, perché dal romanzo avevo già una forte base narrativa, di personaggi, di tono, di mondo su cui far crescere la mia creatività. Quello che spero è che chi ha amato il libro poi apprezzi anche la serie tv, riconoscendo diversi elementi ma anche scoprendone di nuovi, scoprendo insomma che la serie ha anche una sua identità.

Silvia: Questo a me piace moltissimo. Che pur andando, diciamo, a braccetto, siano due cose un pochino diverse, come dei gemelli eterozigoti. Ma, senti, una delle cose che chi ha letto il libro chiede di più è se io sia Alice (e in parte è così, ma solo in parte); tu invece in chi ti rivedi di più: Alice, Tio o Paola?

Bindu: Ma che bella domanda! Mah, onestamente sono un po’ tutti loro. Perché ho l’innocenza di Alice, un senso della moda simile al suo; così come mi piace che non perda mai la voglia di credere nel meglio delle circostanze, delle persone, degli uomini, dell’astrologia… E che viva un po’ come se fosse la star del suo personale film, una commedia un po’ retrò, come quelle che mi piacevano tanto negli anni ’80 e ’90. Sono anche simile a Tio, perché sono una persona cui piace gettarsi a capofitto nelle cose senza pianificare troppo, vivere ogni giorno intensamente come se fosse l’ultimo. E anche a Paola, che ho visto come la più pragmatica, sicuramente la più organizzata e ambiziosa dei tre. Dunque, se posso, mi sento un po’ tutti i personaggi. È vero, il libro è tuo, di Silvia Zucca, i personaggi appartengano a te, ma spero che si possa dire che i personaggi nella serie hanno avuto una trasformazione “alla Bindu De Stoppani”, dunque che appartengono anche un po’ a me, come anche agli attori, alla mia co-regista Michela Andreozzi, alla costumista, a tutti coloro che hanno lavorato alla serie.

Silvia: Ovviamente sì, li hai pensati, scritti e diretti! Bindu, ti ringrazio molto di questa chiacchierata, di questo confronto. È stato bello, come lo è sempre parlare con te. Spero che chi ha amato il libro ami, la serie scoprendone il carattere individuale e unico, non solo alla Silvia Zucca ma alla Bindu De Stoppani, come hai detto tu; e che viceversa chi si avvicinerà al libro dopo aver visto la serie lo scopra simile, ma anche abbastanza diverso perché possa essere letto con gusto. Anzi, la sfida che mi aspetto accolgano molti dei miei lettori è quella di individuare le differenze (non le spoilerate in giro, però!) e dirmi cosa ne pensano.

LA REGISTA – Bindu De Stoppani si è formata come attrice alla Drama Centre London, dove si è diplomata in recitazione, per poi proseguire con studi di sceneggiatura e regia alla City University, Raindance Film School e alla London Film School. Dopo aver avuto diverse esperienze nel cinema e nel teatro, ha debuttato con il suo primo lungometraggio, Jump, che ha ottenuto cinque premi, tra cui miglior regia e miglior film, al British Independent Film Festival di Londra del 2012. A questo sono seguiti Cercando Camille 40 & Climbing.

L’AUTRICE DELL’INTERVISTA E IL SUO LIBRO – Autrice e traduttrice, Silvia Zucca è laureata in Letteratura inglese e ha lavorato per diversi anni per una piccola rete televisiva milanese. Guida astrologica per cuori infranti è stato il suo primo romanzo, a cui è seguito Il cielo dopo di noi, entrambi pubblicati da Nord.

Ora, dal suo esordio, Netflix ha tratto una serie tv, una moderna commedia romantica per chi ha voglia di dare una possibilità ai propri desideri e lasciarsi guidare dal destino. Al centro della storia, la protagonista Alice Bassi, trent’anni passati da un po’, single (non per scelta) e con un impiego che offre ben poche prospettive di carriera. Se non fosse ancora abbastanza, nella redazione televisiva per cui lavora arriva Davide Nardi. Sguardo magnetico e sorriso indecifrabile, Davide sarebbe il sogno proibito di Alice… peccato sia stato assunto come “tagliatore di teste”. Insomma: non ce n’è una che vada per il verso giusto.

Guida astrologica per cuori infranti

Ma poi Alice incontra Tio, un attore convinto di conoscere il segreto per avere successo: l’astrologia. Non quella spacciata sui giornali, bensì una “vera” lettura delle stelle, che esistono proprio per segnalarci i giorni più favorevoli per la sfera professionale o per farci trovare l’anima gemella. Seppur scettica, Alice decide di provare e inizia a uscire con uomini compatibili col suo segno zodiacale.

Però, stranamente, l’affinità astrale non le impedisce di collezionare incontri sbagliati, fallimenti imbarazzanti e sorprese di cui avrebbe fatto volentieri a meno. Come non impedisce a Davide di diventare sempre più attraente. Tuttavia a lui Alice non osa chiedere di che segno sia. Perché ha paura che la risposta la deluda o, peggio, che la illuda. E perché, in fondo, spera che l’amore non abbia bisogno delle stelle per trovare la sua strada.

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