Con “Utero” Leah Hazard ci fornisce una guida per comprendere l’organo più vitale e miracoloso del corpo umano, ma anche uno dei meno conosciuti e ascoltati in assoluto, riempiti nei secoli di falsi miti, leggende e aspettative. Attraverso dati, testimonianze e momenti storici, l’autrice – che oggi lavora come ostetrica in Scozia – ci porta, e riporta, nel luogo dove tutto è iniziato.

Utero. Storia intima del luogo da cui tutti veniamo (Ponte alle Grazie, traduzione di Benedetta Gallo) è un saggio sull’organo “più miracoloso e incompreso del corpo umano“, ma è anche un invito profondo da parte dell’autrice Leah Hazard a chiunque la legga. “Se avete un utero, se abitate con o vi occupate di qualcuno che ce l’ha, o anche se non avete mai pensato molto all’utero da quando ne siete usciti svariati anni fa, in – sanguinati e urlanti, fate la vostra autoricerca. Interrogate e celebrate la vostra esperienza. Cercate di capire quell’organo a forma di pugno, una fonte potente, il luogo da cui tutti siamo partiti. Potrebbe essere in grado di dirci anche, in molti modi, dove stiamo andando”.

Utero Leah Hazard

L’invito a conoscere l’utero ci arriva da una voce decisamente preparata sul tema: Hazard, laureata all’Università di Harvard e giornalista, oggi lavora come ostetrica in cliniche private, ospedali, pronto soccorso e reparti pre e post-natali in Scozia, responsabile entusiasta della nascita di centinaia di bambine e bambini.

Hazard si definisce una “devota credente del potere e della saggezza dei corpi che partoriscono” e, con il suo libro, vuole dare a lettori e lettrici gli strumenti necessari per conoscere un organo che, sulla carta, è un insieme di fibre muscolari e tessuto connettivo; nella cultura è un luogo fatto di miti, misteri, leggende e tabù; nella vita, individuale e collettiva, è l’inizio della vita stessa.

Utero diventa così una guida per orientarsi tra storie lunghe secoli, che hanno disegnato questo organo come onnipotente, causa di malattie mentali e disturbi della personalità, fragile, volubile, incline al malfunzionamento. L’utero è il luogo in cui gli standard normativi di genere incontrano un’intricata interazione di ormoni, microbioti e comunicazione cellulare. Ed è qui che prendono forma secoli di controllo medico e morale dominato dagli uomini.

La causa dell’ignoranza che avvolge l’utero, anche questa volta, va ricercata proprio lì, nel patriarcato. Per dare una forma allo squilibrio: sono stati pubblicati oltre 15mila articoli accademici sul liquido seminale e sullo sperma e soltanto 400 sull’effluente mestruale.

Utero ci accompagna nell’ostica comprensione dell’organo più vitale di tutti attraverso le testimonianze di pazienti, accademici e dottoresse; attraverso la storia della medicina e le leggende; attraverso i dati e l’esperienza personale e, non meno importante, attraverso le parole.

Per Hazard, i termini accostati alla parola utero hanno un peso specifico enorme, sulla vita di chi lo possiede – circa la metà della popolazione mondiale – e sulla conoscenza di corpi e salute umana. Spesso l’utero viene definito – in medicina e non al bar – “pigro”, “dormiente”, “ostile” o si parla di “incompetenza cervicale”. Ma queste parole “descrivono il corpo di una donna e quindi, per estensione, la donna stessa“.

A dimostrarci la centralità che l’autrice dedica alle parole c’è il glossario che chiude il saggio e che raccoglie molte delle definizioni che compongono l’idea di utero.

Utero

Restando sulle parole, sebbene Hazard scriva con l’autorità di un’ostetrica, il suo tono è tutto fuorché clinico. Cita Grey’s Anatomy e racconta delle sue interviste con dottoresse e ricercatrici di tutto il mondo con voce informale ed empatica. Questa scelta ci permette di accedere a numeri, dati e scoperte scientifiche senza diminuirne l’inevitabile complessità, ma comprendendone il significato.

Non solo: le voci che Utero raccoglie sono voci che, spesso, sono quelle di chiunque abbia un utero e, quasi sempre, sono quelle di “coloro per le quali l’utero è una dolorosa matrice di oppressione; coloro la cui fertilità, sessualità, identità e salute sono state svilite e persino, in alcuni casi, distrutte”.

In definitiva, leggere Utero – che se ne possegga uno o meno – significa comprendere meglio il funzionamento della vita, tutta.

Fotografia header: Leah Hazard - foto di ©Matt Marcus

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