La dichiarazione congiunta dei ministri della Cultura di Italia, Francia, Germania e Polonia: “Quale che sia la sua forma, digitale o stampata, è il contenuto che definisce il libro, non il modo in cui il lettore ne ha accesso”

Dopo il successo della campagna #unlibroèunlibro, e dopo che nelle scorse settimane, non senza polemiche, la Corte di giustizia Ue ha bocciato l’Iva agevolata per gli e-book introdotta dalla Francia e dal Lussemburgo dal 2012 (qui i dettagli e qui la lettera aperta degli editori italiani e delle altre associazioni europee e internazionali), con una dichiarazione congiunta, i ministri della Cultura di Italia (nella foto il nostro Dario Franceschini, ndr), Francia, Germania e Polonia si sono rivolti a Bruxelles per superare “l’ingiustificata discriminazione fiscale” verso i libri digitali: “Chiediamo all’Ue di proporre senza indugio un’evoluzione nella legislazione europea, per consentire aliquote Iva ridotte per tutti i libri, siano essi a stampa o digitali”, scrivono. E sottolineano: “Quale che sia la sua forma, digitale o stampata, è il contenuto che definisce il libro, non il modo in cui il lettore ne ha accesso”. E aggiungono, tra l’altro: “In un momento in cui la Commissione europea sta per svelare la strategia per un mercato unico digitale, l’Europa deve contare sulle risorse digitali per promuovere un più ampio accesso alla conoscenza, alla cultura e alla promozione della diversità culturale…”.

“Eravamo certi e fiduciosi dell’impegno del ministro Franceschini e dell’Italia in sede europea per la battaglia contro la discriminazione dell’iva degli ebook rispetto a quella dei libri di carta. Oggi ne abbiamo avuto una nuova prova”. E’ di grande soddisfazione la posizione del presidente dell’Associazione Italiana Editori Marco Polillo dopo la richiesta congiunta dei ministri.

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