I dati del MiBACT dimostrano che oltre l’80% del valore della spesa complessiva nei due anni di 18App ha riguardato i libri. Eppure, il neo-ministro dei Beni e le Attività Culturali Alberto Bonisoli è tornato a criticare il bonus cultura

I dati del MiBACT dimostrano che oltre l’80% del valore della spesa complessiva nei due anni di 18App ha riguardato i libri. Eppure, intervistato dal Corriere della Sera, il neo-ministro dei Beni e le Attività Culturali Alberto Bonisoli è tornato a criticare il bonus cultura“Vale 200 milioni… Meglio far venire la fame di cultura ai giovani, facendoli rinunciare a un paio di scarpe”.

In tanti, come abbiamo raccontato, hanno preso posizione per difendere 18App. Tra questi, Ricardo Franco Levi, presidente dell’Associazione Italiana Editori e Marco Polillo, presidente di Confindustria Cultura Italia, e Paolo Ambrosini, presidente dell’Associazione Librai Italiani. Anche sui social non mancano gli interventi.

Sempre online, è partita la petizione #18AppNonSiTocca! (già migliaia le firme su Change.org). Scrive Arianna Furi, 20enne del Pd: “Il Bonus Cultura è un contributo fondamentale per i neo 18enni che hanno a disposizione 500€ da spendere in libri, musei, concerti, teatro, cinema, formazione e musica. Un Governo che vuole investire sui giovani dovrebbe rendere questo strumento permanente anche per i futuri 18enni, non cancellarlo! Un provvedimento che anche altri Paesi ci stanno copiando non può diventare in Italia solo un esperimento temporaneo. Per questo motivo chiediamo attraverso questa petizione (firmata e sostenuta dai ragazzi del ’98 e del ’99 che hanno già usufruito del Bonus, ma soprattutto da tutti quei ragazzi nati dal 2000 in poi che speravano di poterlo avere) di non cancellare il Bonus Cultura 18App. Caro Ministro Bonisoli, ascolta e abbi fiducia nei giovani: permettici di vivere in un Paese che crede davvero che la formazione delle nuove generazioni possa e debba partire dalla cultura”.

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