Dopo le proteste della vigilia e la raccolta di firme per l’annullamento della premiazione della scrittrice palestinese Adania Shibli, alla cerimonia d’apertura della Fiera del libro di Francoforte fa discutere l’intervento del filosofo sloveno Slavoj Žižek. Il saggista ha parlato del conflitto tra Israele e Palestina, sottolineando le colpe storiche di Israele e la complessità della situazione – I dettagli

Dopo che la vigilia della Fiera del Libro di Francoforte è stata segnata dalle polemiche per il posticipo della cerimonia di premiazione per la scrittrice palestinese Adania Shibli (qui i particolari, anche sul dibattito sulla stampa in lingua tedesca, ndr), la guerra Gaza-Israele ha inevitabilmente condizionato anche l’inaugurazione della Buchmesse: nel suo contestato intervento, il filosofo e scrittore sloveno Slavoj Žižek (quest’anno a Francoforte la Slovenia è il Paese ospite) ha infatti definito “scandalosa” la decisione di rinviare il premio a Shibli.

In libreria con Libertà, una malattia incurabile (Ponte alle Grazie, traduzione di Vincenzo Ostuni), il filosofo ha sottolineato: “Questa scelta non è inclusione delle diversità, ma cancel culture ed è il contrario dello spirito della Buchmesse. Anche per questo motivo sono fiero di essere qui a fare questo discorso di apertura, ma mi vergogno anche un po’…”.

Il saggista ha parlato del conflitto tra Israele e Palestina sottolineando le colpe storiche di Israele, suscitando inevitabili reazioni tra il pubblico. In particolare, una persona del pubblico si è avvicinata al palco affermando che non si può comparare Hamas con Israele. Nella ricostruzione dell’Ansa si legge che il filosofo ha risposto specificando che “è chiara la condanna senza se e senza ma all’attacco di Hamas. Riconosco a Israele il diritto di difendersi. Tuttavia noto che quando si menziona la necessità di analizzare il contesto della situazione si viene accusati di appoggiare Hamas“. E ancora: “Israele difende se stessa e distrugge. Dobbiamo guardare alla complessità della situazione. La soluzione non è un compromesso, bisogna andare in entrambe le direzioni”.

Al termine, Juergen Boos , presidente e Ceo della Fiera, è tornato sul palco dichiarando (come riporta l’Ansa): “Questo è un palco libero, dove si può parlare. La libertà è importante per me. È stato giusto ascoltare Žižek fino alla fine per dire che non si è d’accordo con lui. È importante che si capisca che tutti noi condanniamo il terrorismo, Hamas e quello che ha fatto“.

IL NUOVO LIBRO DEL FILOSOFO SLOVENO

La parola “libertà” è sulla bocca di tutte le parti politiche, dalle vecchie e nuove sinistre ai liberali ai reazionari: chi mai è contro la libertà? E – a ragione – temiamo spesso che i rivolgimenti politici e sociali ce ne privino. Ma di quale libertà parliamo? Non appena proviamo a definirla incontriamo contraddizioni, paradossi, vicoli ciechi. Eppure, secondo Žižek, è proprio sulla natura della libertà che bisogna riflettere.

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